Starlink: connessione ad alta velocità sui treni italiani

Francesco Matera

Chi salirà presto su un treno Trenitalia potrà godere di una connessione internet stabile, anche nelle aree più remote, grazie ai satelliti di Starlink. Un piano ancora top secret, ma ormai in fase avanzata, vede il Gruppo Ferrovie dello Stato pronto ad adottare la tecnologia dell’azienda di Elon Musk. Secondo tre fonti – due interne a FS e una del Ministero dei Trasporti – l’accordo sarebbe già nei fatti, con un bando in arrivo per ufficializzare l’ingresso della rete di SpaceX nel sistema ferroviario italiano.

Il sistema funziona tramite una “tavoletta” satellitare installata sul tetto dei vagoni o delle stazioni isolate, che riceve il segnale dallo spazio e lo trasforma in connessione wi-fi per i passeggeri. A dare un primo indizio della collaborazione era stato lo stesso Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, che a marzo aveva dichiarato: “Se prendiamo i satelliti di Elon Musk anche qui in Italia, finalmente quando telefoneremo in treno non cadrà più la linea”. Una frase che, con il senno di poi, lasciava intendere più di quanto sembrasse.

Salvini ha spinto personalmente l’intesa, portando avanti un accordo con evidenti risvolti politici. La sua scelta è maturata in un contesto complesso, in cui l’opposizione critica duramente l’affidamento della connettività a una società straniera, soprattutto una così intrecciata alle dinamiche geopolitiche internazionali. Il governo Meloni, pur informato, appare più prudente, anche alla luce delle perplessità espresse dal Quirinale. Le preoccupazioni principali riguardano la sicurezza nazionale: come garantire che Musk non possa disattivare il servizio in caso di crisi diplomatiche? E come proteggere i dati sensibili dei cittadini e delle istituzioni italiane?

Il progetto del ministro Adolfo Urso, che punta su una rete satellitare tutta italiana, richiederà tempi più lunghi e risorse ingenti. La tensione è cresciuta ulteriormente dopo le dichiarazioni di Andrea Stroppa, consigliere di Musk per l’Italia, che ha denunciato pubblicamente i rallentamenti imposti da esponenti del governo. Stroppa, figura controversa e oggetto di un’indagine per corruzione legata a Sogei, ha attirato critiche non solo per il suo stile comunicativo, ma anche per i suoi attacchi ai partiti e ai vertici istituzionali italiani.

Nonostante lo stallo ufficiale, i contatti tra Italia e SpaceX non si sono mai interrotti del tutto. Leonardo, azienda controllata dalla Difesa, continua a mantenere aperte le interlocuzioni, con l’obiettivo di offrire un “scudo sovrano” all’infrastruttura digitale, garantendo al contempo l’accesso alla tecnologia di Musk. Anche Olidata, società coinvolta nella prima fase della collaborazione con Starlink, è tornata in campo.

Resta da capire se e quando il governo Meloni darà il via libera a un’intesa strutturale con la rete satellitare americana. Per ora, la realtà corre più veloce della politica: sui tetti dei treni, le “tavolette” Starlink sono già pronte a connettere l’Italia.

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