Il Primo Ministro britannico, Sir Keir Starmer, ha recentemente riunito una ventina di Paesi per discutere la creazione di una “coalizione di volenterosi” a supporto dell’Ucraina, in previsione di un eventuale cessate il fuoco con la Russia. I colloqui, che hanno coinvolto principalmente partner europei e del Commonwealth, si sono svolti questa settimana, in un momento di intensi negoziati transatlantici sul conflitto. Sebbene i dettagli relativi ai Paesi partecipanti non siano stati resi noti, l’iniziativa mira a costruire un fronte internazionale per garantire una tregua duratura.

Domenica scorsa, Starmer aveva ospitato i leader di 13 Paesi europei per discutere la possibilità di una coalizione a sostegno dell’Ucraina. Gran Bretagna e Francia hanno proposto di inviare truppe come parte di una forza multinazionale per garantire una cessazione delle ostilità, con la speranza che altri Stati possano unirsi a questo impegno. Sebbene alcuni Paesi abbiano mostrato interesse, tra cui il Canada, non tutti si sono impegnati formalmente a partecipare alla forza britannico-francese.
Il piano si inserisce in una più ampia strategia diplomatica che coinvolge anche l’Ucraina. Starmer e il presidente francese, Emmanuel Macron, stanno lavorando insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky per tracciare un percorso verso la pace, con un occhio agli Stati Uniti e a un possibile nuovo incontro tra Zelenskyy e Donald Trump. I negoziati sono ancora in fase embrionale, ma si prevede che possano accelerare nei prossimi giorni. Un funzionario britannico ha dichiarato che l’obiettivo immediato è ottenere la firma di Zelensky su un accordo sui minerali con gli Stati Uniti, fondamentale per rafforzare la posizione dell’Ucraina nei colloqui.
Tuttavia, la Russia ha duramente criticato l’iniziativa britannico-francese. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha avvertito che la presenza di truppe straniere in Ucraina sarebbe interpretata come un coinvolgimento diretto nella guerra, un’azione che Mosca considera inaccettabile. In risposta, la Gran Bretagna ha intensificato il suo impegno militare, siglando un accordo con una società anglo-americana per fornire droni avanzati all’Ucraina. Questo accordo contrasta con la posizione degli Stati Uniti, che hanno sospeso temporaneamente alcune forniture di aiuti militari a Kiev, suscitando preoccupazioni sullo spessore della cooperazione tra i due Paesi.
In parallelo, i leader dell’Unione Europea hanno incontrato Zelenskyy a Bruxelles per discutere il sostegno a Kiev e l’aumento delle spese per la difesa. Il presidente ucraino ha espresso gratitudine per il supporto ricevuto, mentre i leader europei hanno concordato un pacchetto di difesa da 670 miliardi di sterline. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato che l’Europa deve essere in grado di proteggersi autonomamente, un tema che si intreccia con la crescente preoccupazione per un possibile ridimensionamento dell’assistenza statunitense sotto la presidenza Trump.
Nel contesto di questi sviluppi, la Russia ha espresso forti critiche anche nei confronti delle proposte di Macron per l’invio di truppe di pace, accusando la Francia di adottare un atteggiamento estremamente conflittuale. Le parole dure di Mosca non hanno mancato di suscitare reazioni a livello internazionale, con il presidente russo Vladimir Putin che continua a esprimere la sua contrarietà a qualsiasi intervento straniero in Ucraina.
Mentre la diplomazia internazionale cerca di trovare una soluzione al conflitto, le tensioni continuano a crescere. La posizione degli Stati Uniti, la reazione della Russia e le manovre delle potenze europee saranno determinanti per il futuro del conflitto e per la possibilità di una pace duratura in Ucraina.
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