Falih: Stati Uniti e Cina guidano la domanda di petrolio. L’OPEC non cambierà la politica di aprile

Khalid al-Falih, ministro del petrolio saudita, parlando della prossima riunione dell’OPEC+ prevista per il prossimo aprile, ha dichiarato che gli Stati Uniti e la Cina formuleranno, nel corso dell’anno, una sana domanda globale di petrolio ma che è ancora troppo presto per cambiare la politica dell’OPEC.

Secondo le previsioni espresse la ministro la domanda globale di petrolio globale è destinata a crescere di circa 1,5 milioni di barili al giorno (bpd).

Parlando a Reuters, Falih ha commentato “Se guardi al Venezuela da solo, ti farai prendere dal panico, se guardi gli Stati Uniti diresti che il mondo è pieno di petrolio. Devi guardare al mercato nel suo insieme. Riteniamo che la domanda per il 2019 sia in realtà abbastanza salutar “.

In Venezuela, a causa di una crisi politica ed economica, le esportazioni di petrolio sono crollate del 40% a circa 920.000, d ‘altro canto, la produzione negli Stati Uniti ha toccato un record di oltre 12 milioni di bpd a febbraio.

L’Agenzia internazionale per l’energia in un rapporto del mese scorso ha lasciato le previsioni di crescita della domanda per il 2019 invariate da gennaio a 1,4 milioni di barili al giorno.

Falih ha fatto poi notare che la domanda cinese ha battuto record ogni mese e ha stimato che il paese avrebbe superato gli 11 milioni di barili al giorno (bpd) nel 2019, aggiungendo che per l’Arabia Saudita la produzione petrolifera ad aprile dovrebbe rimanere al livello di 9,8 milioni di bpd.

L’alleanza OPEC+, l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati come la Russia, si incontrerà a Vienna dal 17 al 18 aprile ed un’altra riunione è prevista per il 25 e 26 giugno.

Falih ha affermato che è improbabile che il gruppo cambi la propria politica in materia di produzione ad aprile e, se necessario, provvederà ad adeguamenti a giugno.

Vedremo dove sarà il mercato entro giugno e regoleremo in modo appropriato“.

Il 1° gennaio, OPEC+ ha iniziato nuovi tagli di produzione per evitare un eccesso di offerta che minacciava di ammorbidire i prezzi. Il gruppo ha accettato di ridurre l’offerta di 1,2 milioni di barili al giorno per sei mesi.

Le fonti hanno recentemente affermato che la politica di produzione dell’OPEC+ dovrebbe essere concordata in giugno con un’estensione dell’attuale patto, ma molto dipende dall’entità delle sanzioni statunitensi su entrambi i membri dell’OPEC Iran e Venezuela.

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