L’export del Piemonte tra dazi, Trump e instabilità geopolitica

Le nuove sfide globali per le aziende piemontesi nel Rapporto Export SACE 2018

Al centro del convegno organizzato da SACE SIMEST e Intesa Sanpaolo, il punto di vista delle imprese: Sanlorenzo Yacht, Asja Ambiente Italia, Mecaer Aviation Group

Mentre gli ultimi round di dazi rafforzano le tensioni Usa-Cina, i timori di una guerra commerciale balzano al primo posto tra i rischi che maggiormente preoccupano le imprese, soprattutto quelle che esportano. Come cambieranno le regole per chi punta sui mercati esteri? Ma soprattutto come potranno affrontare le piccole e medie imprese italiane le complessità di questo nuovo scenario, cogliendo le occasioni che l’export e l’internazionalizzazione possono offrire?

È da queste domande che ha preso le mosse oggi a Torino (presso il Grattacielo di Intesa Sanpaolo a Corso Inghilterra) il convegno “L’export piemontese tra dazi, Trump e instabilità geopolitica” organizzato da Intesa Sanpaolo e SACE SIMEST, il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, per analizzare le prospettive e presentare gli strumenti più adatti a sostenere l’export e i distretti della Regione, in un contesto internazionale che inizia a minacciare anche la performance estera delle imprese piemontesi.

Al centro dell’evento il punto di vista di imprese e finanza: Licia Mattioli, Vice Presidente per l’internazionalizzazione di Confindustria, Stefano Favale, Responsabile Direzione Global Transaction Banking di Intesa Sanpaolo, Massimo Perotti, Presidente e Amministratore Delegato di Sanlorenzo Yacht, Agostino Re Rebaudengo, Presidente e Founder di Asja Ambiente Italia e Alberto Ribolla, Presidente di Mecaer Aviation Group, si sono confrontati in tavola rotonda sulle opportunità e le strategie per affrontare i mercati internazionali.

“L’export e l’internazionalizzazione rappresentano e continueranno a rappresentare in futuro il principale driver della crescita economica, tanto a livello nazionale quanto a livello regionale – ha dichiarato Alessandro Decio, Amministratore Delegato di SACE – È molto importante che le aziende italiane e piemontesi, spesso assolute eccellenze nei loro mercati, siano supportate nella loro crescita internazionale al meglio, con continuità e in maniera sostenibile, sia attraverso il supporto finanziario che con know-how specialistico. Come Polo SACE SIMEST solo nell’ultimo anno abbiamo mobilitato oltre 900 milioni di euro a sostegno dei piani di crescita estera di più 1.200 imprese piemontesi e contiamo in futuro di poter contribuire sempre di più, anche attraverso una maggiore complementarietà con il sistema bancario. Questo evento è una conferma importante della nostra storica e proficua collaborazione con Intesa Sanpaolo, in un momento in cui è fondamentale unire le forze per offrire alle imprese gli strumenti necessari per crescere sui mercati esteri”.

“Anche dal nostro punto di vista le esportazioni, nonostante una lieve flessione del commercio internazionale, resteranno la leva della crescita italiana – ha dichiarato Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori, Intesa Sanpaolo – Abbiamo supportato l’internazionalizzazione di 64.000 imprese e pensiamo che lavorando in sinergia ci siano ulteriori importanti spazi di crescita. In quest’ottica l’accordo con SACE siglato a inizio anno sta dando risultati importanti. Va detto che in questi anni è aumentata la distanza geografica e culturale dei mercati di sbocco, sempre più concentrati in Asia. L’aver investito in una rete estera in grado di coprire 100 paesi al mondo è stato determinante. Così come lo sarà l’offerta di programmi di formazione e di comunicazione digitale alle aziende: il Piemonte è stato il primo a beneficiare del programma Digital4export, che poi abbiamo portato anche nelle altre regioni. Ci agevola infine poter lavorare con le imprese attraverso la filiera: in Italia abbiamo sviluppato circa 600 contratti, di cui 70 in Piemonte, a cui corrisponde un fatturato di oltre 40 miliardi e oltre 15.000 fornitori collegati a livello nazionale”.

I lavori sono stati aperti dai presidenti di SACE e di SIMEST, Beniamino Quintieri e Salvatore Rebecchini. Stefano Barrese ha illustrato come Intesa Sanpaolo sostiene la crescita sui mercati internazionali delle aziende clienti, mentre Alessandro Terzulli, Capo Economista di SACE, ha presentato i trend e le prospettive per le imprese esportatrici sviluppate nel Rapporto Export 2018. Dopo la tavola rotonda con le testimonianze d’impresa, ha chiuso i lavori Alessandro Decio.

 

Export: trend e prospettive per le aziende e i distretti piemontesi

A cura dell’ufficio studi di SACE SIMEST e Intesa Sanpaolo

È forte la proiezione internazionale del Piemonte, quarta regione esportatrice italiana con circa 48 miliardi di euro di export nel 2017, in crescita del +7,7% rispetto all’anno precedente.

A trainare la performance dell’ultimo anno sono stati la meccanica strumentale (+9,9%, grazie alla domanda di Stati Uniti e Cina, entrambe oltre al 30%) e alimentari & bevande (+10,9%, in forte aumento verso Spagna e Belgio): due settori distintivi del Made in Piemonte che da soli rappresentano oltre il 29% del totale delle vendite delle imprese regionale all’estero. Buono l’andamento, confermato anche nel primo semestre dell’anno anche per i comparti della gomma & plastica e del tessile & abbigliamento. Sotto osservazione invece l’andamento dei mezzi di trasporto & automotive: il primo settore dell’export piemontese, che da solo (pesa per il 24,3%), ha messo a segno una crescita del 3,7% nel 2017, ma ha risentito del calo della domanda globale nel primo semestre dell’anno in corso (-8,7%).

Per quanto riguarda le principali geografie di destinazione, il 2017 è stato un anno positivo per le esportazioni piemontesi dirette verso Francia (+9,3%), Svizzera (+9,3%) e Spagna (+8,7%). Si tratta di tre delle prime cinque destinazioni e domandano il 25,1% dei beni esportati dalla regione. Anche Germania e Stati Uniti, che completano il quintetto, hanno aumentato il loro import di prodotti piemontesi, seppur a un tasso minore (entrambi del 3,4%). La maggior parte dei prodotti della regione del Nord-Ovest sono diretti verso Paesi avanzati (per il 75%); vi sono dunque ampi margini di diversificazione verso mercati emergenti a elevato potenziale, da dove arriveranno interessanti opportunità nel medio-lungo termine e che hanno dimostrato buone dinamiche anche nell’ultimo anno: oltre all’Asia, che ha un ruolo trainante, anche i Paesi dell’area CSI e dell’America Latina. In contrazione invece la domanda di beni del Piemonte dal Medio Oriente e Nord Africa.

Il 2017 è stato un anno di crescita ancora più intensa anche per le esportazioni dei distretti piemontesi (+14,4% pari a un aumento in valore di 1,1 miliardi di euro), che sono riusciti a conseguire risultati nettamente superiori alla media dei distretti italiani (5,3%), anche grazie a una crescita costante nei quattro trimestri dell’anno. L’ottimo risultato è stato ottenuto grazie all’incremento delle esportazioni di ben 9 distretti su 11; 4 di questi si sono collocati tra i primi 20 su scala nazionale in termini di crescita export: Oreficeria di Valenza al primo posto (+33,8%, pari a 524 milioni di euro), Dolci di Alba e Cuneo al quarto posto (+26%, corrispondenti a un aumento dell’export di 248 milioni di euro), Vini delle Langhe, Roero e Monferrato al sedicesimo posto (+10,2%, pari a 125 milioni di euro), Rubinetteria e Valvolame di Cusio-Valsesia al diciassettesimo (+9,9%, pari ad un aumento delle esportazioni di 124 milioni di euro).

Il 2017 è stato caratterizzato da un andamento positivo delle esportazioni distrettuali piemontesi sia sui nuovi mercati (+9,8%), che sui mercati maturi (+16,2%). Francia, Svizzera, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti, Hong Kong, Cina e Russia sono i mercati in cui è cresciuto di più, in valore, l’export dei distretti piemontesi. Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Egitto e Germania hanno avuto un impatto negativo.

Anche nel primo semestre 2018 l’export dei distretti industriali ha performato meglio dell’export regionale. Le esportazioni sono infatti aumentate del 3,1%, dato superiore anche alla media dei distretti italiani dello stesso periodo (+2,8%). Particolarmente brillante l’andamento delle esportazioni dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+17,1% pari a circa 104 milioni di euro di esportazioni in più rispetto al primo semestre 2017). Export in forte crescita anche per i Dolci di Alba e Cuneo (+8,1%) e il Riso di Vercelli (+8%). In controtendenza le Macchine tessili di Biella e l’Oreficeria di Valenza. L’export del distretto orafo è comunque rimasto su livelli di massimo storico, registrando un fisiologico assestamento dopo il balzo dello scorso anno. Svizzera, Regno Unito, Germania e Stati Uniti sono i mercati in cui è cresciuto di più l’export dei distretti piemontesi in valore nel primo semestre 2018. Francia, Austria, Hong Kong e Taiwan i mercati che hanno registrato i cali più intensi.

L’export del Piemonte tra dazi, Trump e instabilità geopolitica

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