Piaggio Aerospace avvia la procedura di amminisrazione straordinaria. Un fallimento dell’immobilismo italiano

Sempre più difficile la situazione in Piaggio Aerospace, di fronte all’immobilismo del Sistema Paese.

In un comunicato l’azienda ha reso noto l’attivazione della procedura di amministrazione straordinaria: “nonostante l’impegno e il duro lavoro di tutti i dipendenti di Piaggio Aerospace, così come il significativo supporto finanziario sostenuto dal socio nel corso degli anni, le assunzioni fondamentali del piano di risanamento approvato nel 2017 non si sono concretizzate. La continua incertezza e le attuali condizioni di mercato fanno sì che la società non sia più finanziariamente sostenibile. Il Consiglio di Amministrazione di Piaggio Aerospace ha pertanto assunto la difficile decisione di presentare istanza al Ministero per lo Sviluppo Economico per accedere alla procedura di amministrazione straordinaria (cosiddetta Legge Marzano), considerato lo stato di insolvenza della società“.

Una comunicazione lapidaria che pone in maggiore apprensione i circa 1200 dipendenti dell’azienda. Ma ricordiamo cosa sta avvenendo ad uno dei gioielli dell’industria italiana.

Dal 2014 al 2016 1’azienda ha accumulato 438 milioni di euro di perdite nette. Piaggio aveva  messo, quindi, in cantiere un nuovo drone, il P.2HH, con l’obiettivo di venderlo sia agli emiratini, sia all’Aeronautica militare italiana per un costo, come di 766 milioni di euro che si sarebbe dovuto accollare il governo italiano e pagare in 15 anni, per lo sviluppo e l’acquisto di 20 velivoli e 10 stazioni di terra. La medesima somma sarebbe assicurata da Abu Dhabi. I rallentamenti italiani a concretizzare il programma, tuttavia,  hanno infastidito e non poco Abu Dhabi che avrebbe sensibilizzato politici e militari italiani affinchè Leonardo entri in Piaggio. Alcuni rumors, infatti, parlano di un possibile acquisto da parte di Leonardo  di una quota del 50% della società oggi in mano al 100% del re emiratino, tramite il fondo sovrano, Mubadala.

Nel frattempo la settimana scorsa Eni ha firmato un accordo proprio con la compagnia emiratina, la Mubadala  per la cessione del 20 per cento della quota Eni nella concessione Nour, al largo del Delta del Nilo in Egitto.

Insomma ci sono tutte le condizioni acchè il Governo si muova nel senso auspicato da Piaggio Aerospace sia per salvare l’azienda e i suoi lavoratori sia per coltivare gli interessi strategici italiani nel Golfo in funzione dell’auspicata stabilizzazione Libia.

 

Piaggio Aerospace avvia la procedura di amminisrazione straordinaria. Un fallimento dell’immobilismo italiano

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