Tecnologia e disabilità: aumentare l’autonomia dei non vedenti

Per coloro che soffrono di disabilità, la vita quotidiana può rappresentare una sfida, a cui la tecnologia può in parte dare un contributo attraverso lo sviluppo di ausili che riducano i disagi o che potenzino le capacità residue. I ricercatori dell’Università di Melbourne, consci di questo, si sono dedicati allo sviluppo di un nuovo dispositivo che, ritengono, potrebbe rivoluzionare la vita quotidiana per le persone cieche o ipovedenti. Tale dispositivo è in grado di identificare gli ostacoli che il bastone bianco non è in grado di rilevare, ed è quindi particolarmente utile per evitare i rischi che si incontrano in ambienti non familiari. Tra l’altro, a differenza del bastone bianco, non è strettamente necessario che l’ausilio sia utilizzato “a mano”: questo quindi lo rende particolarmente utile per chi è su sedie a rotelle o chi ha ulteriori disabilità nell’uso degli arti superiori. Il prototipo sviluppato presso l’Università di Melbourne utilizza una serie di fotocamere e di laser per eseguire la scansione del terreno attorno all’utente e per riconoscere gli ostacoli non sporgenti, quali ad esempio le discese dei marciapiedi, le buche, i dislivelli del pavimento ed in generale le superfici irregolari. Questi ostacoli, che sono solitamente più difficili da rilevare, sono spesso causa di cadute ed incidenti per i non vedenti e rappresentano dunque motivo di grande preoccupazione, in particolare tra gli anziani. Il funzionamento dell’ausilio, che può essere collegato a telai di supporto, a sedie a rotelle o a bastoni, è molto semplice: quando viene identificato l’ostacolo, l’utente viene avvisato della sua presenza attraverso una vibrazione o attraverso un allarme auditivo. Dato che lo strumento può già “vedere” un metro in avanti, l’utente ha abbastanza tempo per cambiare direzione ed evitare il potenziale pericolo. Il team ha provato il prototipo sulle strade di Melbourne per saggiarne l’efficacia, ed al momento lo strumento si è dimostrato in grado di rilevare il 90% degli ostacoli presenti. Ciò che rende ancor più significativo il progetto è il fatto che il gruppo di sviluppo è guidato dalla professoressa Elaine Wong, la quale ha un motivo molto personale per contribuire alla realizzazione: suo figlio di nove anni, infatti, è compromesso alla vista dalla nascita. L’obiettivo della professoressa, quindi, stato quindi, sin dall’inizio, quello di creare uno strumento realmente utile ed in grado di avere un reale impatto pratico nella mobilità e nell’indipendenza delle persone cieche o ipovedenti. In ogni caso, la strada da fare è ancora lunga, in quanto è innanzitutto necessario rendere il prototipo più piccolo senza sacrificarne l’efficacia. Inoltre, è necessario fare in modo che sia in grado di funzionare indipendentemente dalle condizioni di luce. In sintesi, lo scopo ultimo è quello di rendere il dispositivo finale il più economico e portatile possibile, in modo da renderlo altrettanto facile da utilizzare come il bastone bianco. Tuttavia, la professoressa Wong dubita che il nuovo dispositivo possa mai rendere obsoleto il bastone che, a suo dire, “è un dispositivo fantastico che non ha bisogno di una batteria, che può essere utilizzato in tutte le condizioni meteorologiche, e che si piega. Non sarà mai conveniente farne a meno del tutto.

di Giovanni Calcerano

foto Fashion Time

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