di Emanuela Ricci
La crisi tra India e Pakistan è precipitata nelle ultime ore, raggiungendo livelli di allerta che fanno temere un conflitto aperto tra le due potenze nucleari dell’Asia meridionale. A far deflagrare la situazione è stato un attentato avvenuto il 22 aprile nella parte indiana del Kashmir, dove un gruppo armato ha attaccato un pullman turistico, causando la morte di 26 persone. L’India ha immediatamente puntato il dito contro il gruppo Jaish-e-Mohammed, accusando il Pakistan di offrire protezione e sostegno logistico a queste cellule terroristiche.

Il primo ministro indiano Narendra Modi ha rilasciato una dichiarazione netta: l’esercito ha “piena libertà d’azione”, un messaggio che ha scatenato preoccupazione a livello internazionale. La tensione è aumentata ulteriormente quando, poche ore dopo, si sono registrati scontri armati lungo la Linea di Controllo che divide il Kashmir. L’India ha riferito di aver ucciso quattro infiltrati armati provenienti dal Pakistan, mentre Islamabad ha denunciato il ferimento di cinque civili nella zona di confine di Sialkot, accusando Nuova Delhi di aver aperto il fuoco senza provocazione.
In un gesto altamente provocatorio, il governo indiano ha bloccato il corso del fiume Indo, una mossa definita da Islamabad “un atto di guerra”. Contestualmente, entrambi i Paesi hanno chiuso i confini bilaterali e sospeso ogni tipo di accordo di cooperazione, mentre il livello di allerta militare è stato elevato su entrambi i lati del confine.
Le reazioni della comunità internazionale non si sono fatte attendere. La Cina ha invitato entrambe le parti a mostrare moderazione e ha esortato alla de-escalation immediata, mentre Stati Uniti e Arabia Saudita hanno espresso “profonda preoccupazione” per la situazione, temendo che un ulteriore passo falso possa innescare una guerra con gravi conseguenze per tutta la regione.
In un contesto già fragile, le recenti mosse militari e le dichiarazioni incendiarie stanno riducendo lo spazio per una mediazione diplomatica. Il rischio di un conflitto armato tra India e Pakistan non è mai stato così concreto negli ultimi anni, e la comunità internazionale si trova ora di fronte alla sfida di evitare l’irreparabile.

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