di Aniello Fasano
Putin e tutti i leader russi che nel 2022 invasero militarmente l’Ucraina saranno processati per il “crimine di aggressione”. Una coalizione di 38 Paesi, tra cui tutti i membri dell’Unione Europea, ha annunciato importanti progressi per istituire un tribunale speciale per esprimersi sul reato di “crimine di aggressione” commesso dai leader politici e militari russi contro l’Ucraina. La Corte ha già ricevuto un mandato ad hoc e sarà istituita all’interno del Consiglio d’Europa. L’atto rappresenta una spinta significativa al riconoscimento della responsabilità di Vladimir Putin e dei suoi alti funzionari affinché su di loro “ricada la massima responsabilità per il crimine di aggressione”.
L’idea di istituire un tribunale per il crimine specifico di aggressione è stata da sempre sostenuta dal presidente Volodymyr Zelensky per garantire alla giustizia i responsabili dell’aggressione militare sul proprio territorio, ma solo a distanza di tre anni ormai dall’invasione gli avvocati sono riusciti a trovare l’aula di tribunale giusta risolvendo quei cavilli che ne rallentavano l’istituzione. Il capo della politica estera dell’UE Kaja Kallas ha dichiarato che “non c’è nessun dubbio che Putin abbia commesso il crimine di aggressione, ovvero decidere di attaccare un altro paese. Senza quel crimine, non ci sarebbero uccisioni sul campo. Non ci sarebbero attacchi alle infrastrutture civili, ai civili, stupri sul campo. Nessun russo e nessun esponente della leadership russa è più intoccabile”.
Alain Berset, il segretario generale del Consiglio ha dichiarato che “il tribunale sarà pronto ad agire una volta che il mandato sarà approvato a livello politico. Aspettare non è un’opzione. Dobbiamo agire il più rapidamente possibile. E faremo del nostro meglio per cercare di finire il lavoro già quest’anno”.
A differenza dei crimini di guerra, dei crimini contro l’umanità e del genocidio, che si applicano agli individui che commettono atti atroci, come gli ufficiali militari e i mercenari, il crimine di aggressione è un crimine che prende di mira il capo dello Stato aggressore. È considerata aggressione un’invasione, un’occupazione, un’annessione, il blocco dei porti o qualsiasi altra azione che implichi l’uso delle armi da parte di uno Stato contro un altro.
L’istituzione di un tribunale che perseguita questo reato significa anche “fare pressione” su Putin affinché fermi la guerra il prima possibile e serve anche a dare un chiaro avvertimento “ad altri aggressori che si preparano, o potrebbero prepararsi ad attaccare i paesi vicini”.
L’Alto rappresentante Kaja Kallas, ha dichiarato che “è molto importante inviare segnali contro i responsabili perché i crimini impuniti incoraggiano ulteriori aggressioni. Nessun cittadino dovrebbe essere vittima di una conquista imperiale”. L’ultima volta che questo tipo di crimine è stato portato davanti alla giustizia è stato durante i processi di Norimberga, svolti dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando le accuse erano note come “crimini contro la pace”.
Putin è già stato accusato, a marzo scorso, dalla Corte Penale Internazionale di aver commesso i crimini di guerra di aver organizzato e perpetrato deportazioni di abitanti dell’Ucraina occupata, e di aver illegalmente trasferito parte della popolazione, in particolare bambini, della nazione occupata nel territorio del proprio Paese. I crimini commessi sono, chiaramente, della massima severità e si riferiscono ad azioni intraprese almeno a partire dal febbraio 2022.
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