Trump in Corea del Sud. “Pyongyang torni a negoziare”

Continua la visita di Donald Trump nella corea del Sud. La fitta nebbia, molto frequente in questo periodo dell’anno, ha bloccato il “Marine One” del presidente americano Donald Trump e impedito la visita alla zona demilitarizzata (Dmz), il confine intercoreano: la “sorpresa” era sta preparata nei dettagli perché il suo omologo sudcoreano Moon Jae-in era in attesa del tycoon a una delle postazioni di guardia all’interno della Dmz. È quanto riporta l’agenzia Yonhap citando l’Ufficio presidenziale di Seul.

Malgrado la nebbia, Moon è riuscito a raggiungere il punto di incontro per tempo, mentre la nebbia ha fermato l’elicottero di Trump impedendo l’atterraggio e costringendo il ritorno alla base militare Usa di Yongsan. La Casa Bianca, nelle scorse settimane, aveva negato l’esistenza di piani su una visita al confine intercoreano, distante circa 60 km da Seul.

Il presidente Donald Trump, intervenendo poi dinanzi all’Assemblea nazionale della Corea del Sud, e riferendosi al suo primo anno di mandato come Presidente degli Stati uniti ha detto: “Celebro con voi la mia elezione, esattamente un anno fa”. Non poteva mancare un riferimento alla Corea del Nord e illustrando le atrocità del regime, lo ha definito “un inferno che nessuna persona merita”. Il regime nordcoreano è “una crudele dittatura” dove il popolo resiste a “torture, rapimenti e fame” e – durante il suo intervento – ha ricordato le torture inflitte allo studente americano Otto Warmbier, arrestato a Pyongyang per essersi appropriato di un striscione della propaganda.

Donald Trump, rivolgendosi poi direttamente al leader nordcoreano, Kim Jong-Un, ha detto: “Le armi che stai sviluppando non ti renderanno più sicuro, piuttosto stanno mettendo il tuo regime in grande pericolo”. La Corea del Nord non è il paradiso che tuo nonno aveva immaginato, è un inferno che nessuno merita. Tuttavia, nonostante i crimini commessi contro Dio e gli uomini, ti offriremo un percorso per un futuro migliore. Un percorso che deve iniziare con la fine dell’aggressione da parte del tuo regime, quindi con la rinuncia al programma missilistico e con un accordo per una denuclearizzazione completa, verificabile e totale”. Quindi, Trump ha esortato nuovamente Russia e Cina – terza tappa del viaggio – a “tagliare tutti i legami” con la Pyongyang, inclusi i rapporti diplomatici. “Il peso di questa crisi – ha accusato – è sulla coscienza di quelle nazioni che scelgono di ignorare la minaccia” rappresentata dalla Corea del Nord.

 

Trump in Corea del Sud. “Pyongyang torni a negoziare”