Un monumento per Willy, un “inno alla vita”. Intervista all’artista dell’opera

di Emanuela Ricci

Il 20 gennaio 2025, in occasione del 26simo compleanno di Willy Monteiro Duarte, a Colleferro sarà inaugurato un monumento dedicato alla sua memoria. Sarà celebrata per la prima volta, anche la Giornata del Rispetto, istituita con la Legge n. 70 del 17 Maggio 2024. Ricorrenza introdotta per sensibilizzare docenti e alunni contro il fenomeno del bullismo, cyberbullismo e ogni forma di discriminazione, proprio in memoria del giovane Willy, tragicamente deceduto la notte del 6 settembre 2020, nel tentativo di difendere un suo amico, coinvolto in una rissa nella zona della movida colleferrina.

Willy Monteiro Duarte con la sua morte suscitò sentimenti di dolore e commozione in tutta Italia. Willy, quella notte, donò la sua vita per salvare quella di un amico, diventando l’emblema di un atto di straordinario. A lui sarà, di fatto, dedicato un monumento che verrà collocato nel centro della citta’ di Colleferro, all’interno della Piazza Bianca, sempre inaugurata alla sua memoria il 6 settembre 2023.

Nel posto dove è deceduto Willy è nato un luogo altamente simbolico dove il rispetto della vita umana viene rappresentato, in maniera imperitura, da un monumento che riprende il sorriso di Willy che con la sua gentilezza e altruismo, dimostrata in vita, “non morirà mai” ma rimarrà sempre a presidio di quella piazza, di quel luogo di morte, come monito indelebile per i giovani e le future generazioni. Un luogo dove viene esaltato un Inno alla vita umana.

Riconoscimenti postumi e il ricordo eterno

Dopo la morte, Willy è stato insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui la Medaglia d’Oro al Valor Civile conferita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel decreto, il giovane viene descritto come “fulgido esempio di altruismo e straordinaria umanità”. La sua vicenda ha ispirato libri, documentari e persino un cartone animato, realizzato per sensibilizzare i più giovani sull’importanza del rispetto reciproco e della non violenza.

L’intervista all’artista che ha realizzato l’opera

La statua è stata realizzata da Simona Morelli che abbiamo sentito per telefono in esclusiva, in una piacevole telefonata. L’artista ha raccontato la genesi del progetto, nato a pochi giorni dalla morte di Willy. Tanti sono stati i bandi a cui ha partecipato, ma nessuno riusciva a comprendere le peculiari caratteristiche del suo progetto. Perchè non si tratta di una statua che rappresenta la figura di Willy, ma un’opera molto più profonda, un mosaico altamente simbolico che esprime intima spiritualità tendente a far riflettere sulla tragedia di quella maledetta notte.

Simona, raccontaci come è nata l’opera, dal progetto alla realizzazione, cerchiamo di raccontare qualche piccola curiosità, a pochi giorni dalla scopritura del monumento.

Per Willy mi commuovo ancora, ho progettato l’opera a pochi giorni dalla sua morte. Ho pensato una immagine iconografica che non rappresentasse la sua figura. Con profonda commozione, proprio perché mamma, piangendo mi rendevo conto, mentre dipingevo, dell’iconografia che stava nascendo, del valore simbolico di quello che stavo pensando. Del valore e del movimento che si stava creando intorno a lui. Non era una cosa mia, lo dovevo far vedere a tutti perché rappresentava un dolore di tutti. Quindi con grande orgoglio, con grande gratitudine, sono contenta di aver portato la mia arte al servizio di questo messaggio. L’opera è rivolta al centro della piazza chiaramente è a tutto tondo, però l’immagine iconografica è rivolta all’interno della piazza. Proprio per dare all’osservatore, seduto lì di fronte di guardare, riflettere e ricordare quello che è successo. E soprattutto una cosa, il messaggio è che non deve vincere il male. Il male lì è rappresentato in piccolo. Deve emergere, invece, la luce. Deve emergere il significato, il gesto dell’amore che lui ha fatto d’istinto per proteggere un amico. Il 6 settembre scorso, la giornata della presentazione del progetto alla cittadinanza, abbiamo tagliato le tessere che avrebbero poi composto la parte inferiore del mosaico. Per dimostrare che il monumento è della comunità, per la comunità. Il tema dell’opera è il sorriso di Willy non espresso chiaramente ma con simboli che rappresentano una forte spiritualità. L’opera è molto alta, a dimostrarlo l’importante basamento:  “è un monumento rivolto verso il cielo” che lancia un messaggio forte, ispirato all’ultimo nobile gesto di Willy: più altruismo, più generosità”.

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