L’inviato de La Stampa a New York, Paolo Mastrolilli ha intervistato il segretario di Stato americano, Tony Blinken sulle relazioni Italia-Usa, con un focus particolare sulla Cina. Il segretario di Stato sulla via della Seta non ha usato mezzi termini: “Noi e l’Italia adesso restiamo uniti anche se la Cina ci vuole divisi, dovremo lavorare insieme per colmare il divario”.
Sul versante vaccini ha detto che nei prossimi mesi gli Usa faranno molto di più e saranno i leader per l’accesso globale. Blinken ieri è intervenuto all’Onu via internet presiedendo una riunione del Consiglio di Sicurezza sulla questione umanitaria in Siria. A margine dei lavori ha incontrato i giornalisti sempre in maniera virtuale. Alla domanda del giornalista de La Stampa sulle relazioni con la Cina dell’Europa e dell’Italia ha così risposto: “La nostra relazione con Pechino, come quella di molti alleati, è competitiva in alcuni casi, collaborativa in altri, ed antagonistica in altri ancora. C’è però un denominatore comune, cioè la necessità di affrontare la Cina da una posizione di forza, che parte da solide alleanze, in coordinamento e collaborazione. È vero che gli Usa non forzeranno gli alleati a scegliere tra noi e Pechino, per una semplice ragione. Il punto non è contenere la Cina o tenerla in basso, ma preservare il sistema dell’ordine internazionale basato sulle regole, su cui tutti abbiamo investito così tanto negli ultimi 75 anni, e che ha servito bene i nostri interessi e valori. Quando chiunque sfida questo sistema, la Cina o altri; non gioca rispettando le regole; o cerca di minare gli impegni presi dagli altri, abbiamo tutti motivo di opporci. Questo è il punto: difendere, preservare e rafforzare l’ordine basato sulle regole. E quando vediamo la Cina che agisce minando questo ordine, violando i diritti umani, oppure altri impegni solenni presi da Pechino, allora dobbiamo unirci, far sentire la nostra voce, e agire insieme in sostegno dell’ordine. Sappiamo che i nostri alleati hanno relazioni complesse con la Repubblica popolare, e non sempre si allineano perfettamente. Come noi abbiamo aree dove è giusta la cooperazione con la Cina, così le hanno gli alleati, e lo riconosciamo. Ma vediamo la necessità di navigare insieme queste sfide. Ciò significa lavorare con gli alleati per eliminare le differenze nelle aree dove la Cina cerca di dividerci. È stato un aspetto molto importante dei viaggi che ho fatto in Asia e in Europa”.
Dossier Corea del Nord: “Siamo nel mezzo della revisione della nostra politica verso Pyongyang. Il processo è arrivato alla conclusione, siamo ansiosi di discuterlo con gli alleati e applicarlo in stretta coordinazione. Di recente abbiamo ricevuto provocazioni, e le abbiamo condannate. Questi destabilizzanti lanci di missili balistici sono oggetto di condanna non solo da parte dei nostri alleati, ma dell’intero sistema Onu, perché violano molteplici risoluzioni e minacciano la regione e la comunità internazionale. Il nostro impegno nella difesa di Corea del Sud e Giappone è ferreo. In questi programmi nucleari e missilistici illegali vediamo una minaccia seria alla pace e alla sicurezza internazionale, e qualcosa che mina anche il regime globale della non proliferazione a cui tutti abbiamo interesse. Le provocazioni di Pyongyang non scuotono la determinazione nostra e degli alleati. Serve un approccio alla Corea del Nord da una posizione di forza. È ciò che stiamo facendo, e avremo altro da aggiungere quando completeremo la revisione e la condivideremo”.
Questione vaccini con la Cina: “Quando la Cina viola i diritti umani dobbiamo unirci per far sentire la nostra voce non solo per combattere ora il Covid, ma anche per costituire un forte sistema di sicurezza globale per la salute, in modo da prevenire o mitigare la prossima pandemia. Abbiamo contribuito con due miliardi di dollari al programma Covax per ampliare l’accesso ai vaccini nel mondo, più altri 2 nel 2022. Abbiamo fatto un accordo con Giappone, Australia e India allo stesso scopo, e dato contributi ai nostri vicini più prossimi, Messico e Canada, con le dosi. Prevedo che mentre vacciniamo l’intera popolazione americana, potremo fare anche di più nel mondo. Nei prossimi mesi e anni gli Usa saranno il leader per far avanzare l’accesso ai vaccini nel mondo”.
Siria e cambiamenti climatici: “Dobbiamo fare qualcosa, i canali per il passaggio di aiuti alla popolazione devono restare aperti. Abbiamo invitato 40 leader stranieri, per spingere le maggiori economie ad aumentare le ambizioni collettive. Se chiedi in giro per il mondo, senti che siamo tornati, ascoltiamo i partner, e siamo impegnati sul tema che è una priorità al cuore degli sforzi per costruire un mondo più sicuro e prospero. Crediamo che affrontando la crisi del clima, gli Usa possano anche rivitalizzare l’economia, creare milioni di buoni posti di lavoro, e costruire infrastrutture sostenibili. Il presidente lo vede come un approccio di tutto il governo, per avviarci lungo un cammino irreversibile verso zero emissioni nel 2050. I nostri partner notano che è al cuore della nostra politica estera, e useremo questo anno decisivo per fare veri progressi”.