Ricercatori e specialisti del Laboratorio di attività motoria adattata (LAMA) dell’Università di Pavia raccomandano accorgimenti per la prevenzione di problemi relativi alla colonna vertebrale e attività di monitoraggio non invasive, come Spine 3D, soprattutto nei più giovani che usano assiduamente i dispositivi elettronici.
Molti giovani troveranno sotto l’albero di Natale un nuovo smartphone o altri dispositivi tecnologici che ormai sono costantemente al centro della vita quotidiana sin dall’età scolare. Arriva però da ortopedici, fisiatri e specialisti del Laboratorio di Attività Motoria Adattata (LAMA) dell’Università di Pavia un richiamo a prestare attenzione ad atteggiamenti posturali scorretti, causati dall’uso continuativo di questi device.
Il Dottor Luca Marin, coordinatore dell’area riabilitativa dell’Istituto di Cura Città di Pavia (Gruppo San Donato) e membro del Laboratorio di attività motoria adatta (LAMA) afferma: “Se tempestivamente corrette, le posture errate sono reversibili. Ma se si trascura il problema e non si corre ai ripari, la colonna vertebrale tenderà a fissarsi definitivamente in posizioni sbagliate, molto più difficili da risolvere e a rischio di diventare irreversibili”.
Fissare quotidianamente per molto tempo lo schermo di un pc e/o utilizzare smartphone e tablet ci costringe ad assumere posizioni che creano stress alla colonna vertebrale e ai muscoli. Per orientare efficacemente lo sguardo protendiamo il capo e il collo in avanti costringendo i muscoli della colonna cervicale a un lavoro eccessivo. Inoltre, tendiamo a fletterci in avanti anche con il dorso incurvandolo.
Bisogna considerare che oggi il 35% dei giovani passa oltre 3 ore al giorno davanti a uno schermo (fonte Istat). Una delle conseguenze è l’aumento dei problemi posturali e dei dolori alla colonna vertebrale che, secondo studi recenti come quello del 2021 dell’International association for the study of pain (IASP), possono presentarsi nel 25-30% dei bambini/ragazzi in età scolare, in qualsiasi momento del loro sviluppo. Un terzo di loro ha sintomi che durano più di 3 mesi e influiscono negativamente sulla partecipazione alle attività quotidiane. Per quanto riguarda gli adulti, almeno il 7,5% della popolazione mondiale soffre di lombalgia. Inoltre, è dimostrato che, nel corso della vita, l’80% di noi avrà almeno un episodio di lombalgia e la situazione non migliora se consideriamo anche la colonna cervicale. La cervicalgia colpisce maggiormente le persone intorno ai 50 anni di età ma è frequente anche nell’età scolare e tra gli anziani.
Continua il Dottor Luca Marin “La postura influenza ed è influenzata anche dall’equilibrio ma sino a poco tempo fa era molto complesso studiare in modo combinato i due fattori. La tecnologia più recente consente di valutare contemporaneamente e in modo non invasivo il rapporto tra postura della colonna vertebrale ed equilibrio”. Una delle soluzioni più avanzate oggi disponibili per questo è Spine 3D, un innovativo sistema di rilevamento tridimensionale che permette di monitorare anche più volte l’anno regolarmente sia l’equilibrio sia le curve della colonna per capirne l’evoluzione e/o valutare l’efficacia dei trattamenti. A differenza della comune radiografia, questo tipo di analisi è privo di radiazioni e può quindi essere ripetuto frequentemente. Si può effettuare in strutture sanitarie, centri ospedalieri, studi di fisioterapia e podologia in tutta Italia.
Ai controlli e ai trattamenti è fondamentale abbinare una buona prevenzione, basata sull’igiene posturale, per contrastare gli effetti negativi causati dalle numerose ore passate davanti allo schermo. “Quando usiamo lo smartphone o il tablet per lunghi periodi è importante modificare regolarmente la postura flessa, abitualmente adottata, usando le braccia per alzare lo schermo sino a consentirci di mantenere allineate testa e colonna cervicale. Le stesse indicazioni valgono per il pc, modificando correttamente la postazione di lavoro. Sono consigliati anche esercizi di auto-allungamento”, conclude lo specialista.
Esempio di esercizio di auto-allungamento
Da seduti, busto staccato dallo schienale, bacino e colonna bene allineati tra loro, spalle rilassate e ben lontane dalle orecchie, braccia lungo i fianchi con i palmi delle mani rivolti in avanti, anche e ginocchia flesse a 90 gradi, piedi ben posati a terra. Inspirando lentamente dal naso allungate la colonna verso l’alto, come per portare il capo verso il soffitto, per aiutarvi immaginate che qualcuno vi trazioni dolcemente. Raggiunta una posizione di allungamento piacevole mantenetela per una ventina di secondi e ritornate alla posizione iniziale; ricordatevi di inspirare lentamente dal naso ed espirare dalle labbra socchiuse.