Il 13 febbraio 2024 i Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani e i poliziotti del Servizio Centrale Operativo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.i.p. presso il Tribunale di Palermo, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, a carico dei fratelli Luppino Antonino e Vincenzo, entrambi indagati per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’essere stati commessi al fine di avvantaggiare l’associazione mafiosa denominata Cosa Nostra.
L’attività, condotta nell’alveo delle indagini finalizzate a ricostruire la rete di fiancheggiatori che ha sostenuto l’allora latitante Messina Denaro Matteo, ha permesso di raccogliere elementi investigativi che conducono ad ipotizzare che i due indagati, unitamente al padre Luppino Giovanni Salvatore (attualmente detenuto e sottoposto al giudizio abbreviato innanzi il GUP di Palermo), abbiano contribuito con le loro condotte al mantenimento delle funzioni di vertice del capo mafia castelvetranese, fornendogli prolungata e variegata assistenza durante la latitanza e partecipando al riservato sistema di comunicazioni attivato in suo favore.
Gli accertamenti svolti congiuntamente (con il coordinamento di questa Direzione Distrettuale Antimafia) dal ROS dei Carabinieri, dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani e dal SCO della Polizia di Stato – corroborati dall’analisi di tabulati telefonici e traffici di celle, dalla visione di immagini di videosorveglianza e dalle evidenze scientifiche genetiche e papillari – hanno consentito di acquisire gravi indizi in merito alle diversificate attività illecite svolte dai fratelli Luppino al fine di “proteggere” la latitanza del capo mafia trapanese.
Sono attualmente in corso delle perquisizioni nella provincia di Trapani, con il supporto di personale dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia” dell’Arma dei Carabinieri e dei Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato.
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