Banche: gestione dati sempre più centrale nelle strategie

Oltre 4,5 miliardi di euro investiti dalle banche italiane in tecnologia nel 2018

Ai primi posti delle priorità nei programmi di investimento delle realtà analizzate da ABI Lab, il centro di ricerca e innovazione per la Banca promosso dall’Abi, troviamo le iniziative di gestione dei dati, e le iniziative che riguardano la banca aperta “open banking”.

A questi aspetti, si affiancano il potenziamento dei canali digitali, adeguamento delle infrastrutture e la gestione e mitigazione del rischio cyber.

La gestione strategica ed etica dell’informazione è tra le principali caratteristiche dei nuovi modelli di fare banca, quindi uno stimolo e un fattore abilitante per intraprendere nuove azioni di sviluppo dal punto di vista del business. Le banche hanno già adottato da tempo degli approcci alla gestione dei dati incentrati su saldi principi etici e su una visione responsabile.

Non in tutti i settori di mercato si riscontra lo stesso livello di consapevolezza e attenzione che le banche riservano al valore dei dati ed è pertanto importante che l’evoluzione del contesto normativo e sociale possa, a tendere, garantire una parità di condizioni di terreno competitivo livellato fra tutti i soggetti che operano nell’ecosistema digitale, a beneficio dei clienti.

In ottica futura si profila una possibile evoluzione che aprirà la strada a una economia dei dati aperta “open data economy”, che favorirà l’emergere di nuove dinamiche economiche basate su concetti di condivisione e collaborazione estesa a livello di ecosistema, sempre mantenendo al centro la protezione delle informazioni e dei diritti dei clienti e la creazione di un terreno di competizione equilibrato tra tutti gli attori, non limitatamente al settore bancario.

L’importanza del governo delle informazioni è sottolineata nello studio appena presentato da ABI Lab dal titolo “Information Governance: pronti a spiccare il volo?”.

Secondo la ricerca dalla capacità di estrarre valore dalle informazioni deriva la possibilità di interpretare con maggiore chiarezza i cambiamenti in atto e di conseguenza l’opportunità di attivare i motori della trasformazione digitale.

In particolare, il governo delle informazioni assume un ruolo chiave per: supportare l’analisi e l’interpretazione di un gran numero di dati; costruire professionalità specifiche per il disegno e l’esercizio di modelli statistici; utilizzare efficacemente algoritmi di intelligenza artificiale e in particolare di machine learning; capitalizzare il fenomeno dei big data; realizzare una strategia digitale.

In quanto fattore significativo per accrescere il valore di impresa, il governo delle informazioni si configura sempre più come un sistema diffuso, che per operare al massimo dell’efficienza richiede l’impegno e la partecipazione in un dialogo continuo tra vari attori aziendali.

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