F-35 al via il lotto n.11. Si abbassano i costi unitari, buone notizie per l’Italia

Finalmente una buona notizia per il programma del super caccia di quinta generazione F-35, lo riporta in un articolo  Defense News. Il Pentagono e la Lockheed Martin hanno raggiunto un accordo per l’undicesimo lotto di F-35. Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta recentemente ha detto di non volerne acquistare più e di allungare i tempi di consegna per risparmiare sui fondi destinati annualmente sul bilancio della difesa per poi indirizzarli su altri obiettivi ritenuti prioritari. Il lotto n. 11, il più grande del programma, consentirà notevoli risparmi sui costi unitari del velivolo permettendo alla Difesa italiana di raggiungere il risparmio annuale voluto senza dover necessariamente dilatare i tempi di consegna. Non dimentichiamo che l’Aeronautica Militare sta per mandare in pensione circa 240 velivoli (Tornado e AMX) e senza  un ricambio in tempi accettabili rischierebbe di non volare più come richiesto, inficiando uno dei compiti istituzionali, ovvero la difesa dello spazio aereo nazionale. Ma ritorniamo alla bella notizia, ovvero alle nuove prospettive che porterà il lotto n.11.

L’ordine del lotto 11 e’  il più grande del programma F-35, si tratta di  141 jet per gli Stati Uniti e altri clienti internazionali. Il Dipartimento della Difesa Usa e la Lockheed non hanno rivelato sia  il valore totale del contratto sia i costi unitari dell’ultimo ordine, ma un portavoce della Lockheed ha detto che la società puo’ ora ridurre il costo unitario del modello a decollo e atterraggio convenzionale F-35A – la più  ampia variante utilizzata – a $ 80 milioni entro il 2020.
In una dichiarazione, il portavoce della Lockheed ha dichiarato che il valore totale del contratto e il prezzo per velivolo sarebbero stati annunciati appena concluso il contratto, ma il “prezzo unitario per tutte e tre le varianti F-35 è diminuito significativamente nell’ultima negoziazione, dimostrando che il programma è in continuo  progresso, maturità e che può iniziare a ridurre i costi “.

Il contratto per il decimo lotto di F-35 dalla produzione iniziale a basso tasso (LRIP), come annunciato a febbraio 2017, ha abbassato il prezzo di un F-35A a $ 94,6 milioni – la prima volta che qualsiasi versione del caccia  era stato  venduto per meno di $ 100 milioni. Il modello F-35B jump-jet utilizzato dagli Stati Uniti Marine Corps è arrivato a $ 122,8 milioni, mentre la versione carrier F-35C era di $ 121,8 milioni.

L’accordo per il  lotto n.11 potrebbe rappresentare un cambio di rotta nel rapporto tra DoD Usa e Lockheed, che si era inasprito considerevolmente durante i negoziati LRIP 9 e 10.
Dopo mesi di trattative per il LRIP 9, il JPO nel 2016 ha costretto Lockheed Martin a rispettare un’azione contrattuale unilaterale, che ha permesso al Pentagono di fissare il prezzo di un aereo e la tassa di Lockheed senza l’intervento dell’azienda.
Poi, i costi dell’F-35 sono stati messi sotto accusa dal presidente Donald Trump, che ha criticato pubblicamente il programma e posizionato il Super Hornet di Boeing come alternativa. La pressione ha aiutato il Pentagono e la Lockheed a concludere un accordo su LRIP 10 a febbraio 2017, con costi unitari ridotti di circa il 7,5% rispetto al nono lotto di jet.

L’annuncio del lotto n.11 segue un appalto da $ 2 miliardi fatto a Pratt & Whitney a maggio per l’undicesima serie di motori F-35. Pratt produce il motore F135 utilizzato in ogni versione.
Andando avanti, Lockheed e il Pentagono negozieranno i lotti 12, 13 e 14 insieme come parte di un acquisto di blocco che inizialmente comprenderà gli ordini internazionali ma potrebbe anche ospitare i servizi degli Stati Uniti già nel lotto 13.
Il portavoce della Lockheed ha affermato che l’accordo di LRIP 11 “insieme alla stabilità tecnica dell’aeromobile, ci mette su un ottimo percorso per negoziare i lotti 12, 13 e 14 come Block Buy, che genererà ulteriori risparmi per i nostri clienti”.

F-35 al via il lotto n.11. Si abbassano i costi unitari, buone notizie per l’Italia

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