Marina militare, “dual use”: a Taranto primi trattamenti camera iperbarica

I primi giorni del nuovo anno per la Marina Militare si sono aperti, oltre che nel segno dell’impegno operativo, anche in quello del servizio alla collettività.  Sono state infatti attivate le camere iperbariche del Centro Ospedaliero Militare di Taranto e del Comando Subacquei ed Incursori di La Spezia per il trattamento di pazienti civili affetti da particolari patologie.

A Taranto il 5 gennaio, una coppia di anziani coniugi affetti da intossicazione acuta da monossido di carbonio è stata sottoposta ad un trattamento di ossigenoterapia iperbarica (O.T.I.) in emergenza. La richiesta di intervento ha determinato l’attivazione del team composto da personale sanitario, subacqueo e tecnico della Marina Militare in piena sinergia con il personale rianimatore iperbarico della A.S.L. di Taranto, consentendo in tempi rapidi l’effettuazione di un ciclo di sedute in camera iperbarica scongiurando conseguenze peggiori per i due pazienti.

Questo tipo di trattamento serve non solo a scongiurare i rischi immediati derivanti da una intossicazione, ma anche ad evitare il pericolo di conseguenze neurologiche”  come evidenziato dal Capitano di Vascello Fiorenzo Fracasso, Capo Servizio Medicina Iperbarica. “Il personale della Marina Militare coinvolto, oltre ai compiti di istituto, svolge il proprio servizio anche a favore della popolazione e, affrontando questo tipo di attività sempre in maniera molto professionale, contribuisce anche a salvare vite umane”.

Solo pochi giorni dopo, l’8 gennaio a La Spezia, un’anziana donna affetta da sindrome algodistrofica è stata invece sottoposta ad un primo trattamento di ossigenoterapia iperbarica in elezione.

Gli impianti iperbarici della Marina Militare, dislocati rispettivamente presso il Comando Subacquei ed Incursori di La Spezia ed il Centro Ospedaliero Militare di Taranto rappresentano realtà uniche all’interno delle rispettive Province per quanto riguarda la gestione di emergenze ed urgenze iperbariche che comprendono, oltre agli incidenti subacquei da decompressione, le intossicazioni da monossido di carbonio, le ulcere cutanee, la sordità improvvisa, l’osteonecrosi asettica della testa del femore, le varie forme di gangrena, i gravi traumi da schiacciamento e le fratture a rischio. Tali attività vengono condotte  in accordo a precise indicazioni e rigorosi protocolli d’impiego in continua e sinergica collaborazione tra personale della Marina Militare (sanitari, subacquei, tecnici civili) e medici rianimatori iperbarici referenti delle A.S.L. del territorio con cui esistono appositi accordi di collaborazione.

Sul territorio pugliese la Marina Militare è in prima linea dal 2003 nella gestione delle emergenze iperbariche con 1130 pazienti trattati presso il Centro Ospedaliero Militare di Taranto (per un totale di 8269 sedute), mentre da ottobre 2016 fino ad oggi sono circa 1000 le sedute effettuate a favore della popolazione civile presso l’impianto iperbarico del Comando Subacquei ed Incursori di La Spezia.

 

Marina militare, “dual use”: a Taranto primi trattamenti camera iperbarica

| Difesa, PRP Channel |