Meloni: “ora ricucire gli strappi”

La premier, in occasione del 226° anniversario della nascita del Tricolore invita a «ricucire ciò che è strappato, riannodare i fili del nostro stare insieme, riscoprirsi comunità: la strada per liberare le energie migliori della Nazione». Parole condivise da Sergio Mattarella, che si sofferma «sull’indivisibilità del Paese», minacciata dalla riforma leghista dell’autonomia.

La premier non cerca l’unità per blindarsi in Parlamento: il centrodestra ha una maggioranza solida, perfino in Senato. Il suo appello è rivolto al Paese per affrontare quello che in più occasioni ha descritto come il «periodo più difficile della nostra storia», tra inflazione, emergenza energetica, guerra in Ucraina, minacce di recessione. E per realizzare il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) perché, come ha spiegato Meloni qualche giorno fa, «dopo le riforme e il raggiungimento degli obiettivi, adesso arriva la parte più difficile: mettere a terra investimenti per oltre 100 miliardi in opere pubbliche». Impresa possibile solo e soltanto se «l’intero Paese, dall’amministrazione centrale al più piccolo Comune, saprà fare squadra», dice Raffaele Fitto. Dietro la mossa di Meloni c’è anche un altro motivo, forse il più importante: portare a casa nell’arco della legislatura il presidenzialismo, una riforma che, come ha spiegato nella conferenza stampa di fine anno, va «assolutamente fatta per modernizzare il Paese» ma che vorrebbe il più possibile condivisa, anche perché, come ha spiegato la premier, le riforme costituzionali varate a colpi di maggioranza hanno sempre avuto il fiato corto e lacerato il Paese.

Meloni: “ora ricucire gli strappi”