Molestie sugli aerei. Abusata sul volo Las Vegas – Detroit, condanna a nove anni

Protagonisti della vicenda un indiano e una donna causali compagni di viaggio su un aereo con accanto la moglie. La denuncia è stata raccolta dalla polizia appena i due sono scesi dal volo. Lo Sportello dei Diritti: “Le molestie sessuali in aereo sono un problema serio.”
Prabhu Ramamoorthy è stato condannato giovedì da un tribunale di Detroit, presieduto dal procuratore di stato del Michigan a nove anni di reclusione, per avere «violentato in alta quota» la vicina di poltrona sul volo diretto da Las Vegas a Detroit. L’uomo di 35 anni sarà deportato in India una volta scontata la pena. Non sarà mai in grado di tornare negli Stati Uniti. Questa storia processuale, ha davvero dell’incredibile. I fatti: durante un volo notturno tra Las Vegas e Detroit nel gennaio Prabhu Ramamoorthy ha “penetrato con il dito la donna che dormiva accanto a lui”, dice un comunicato del procuratore. Non si conoscono, uno si siede accanto all’altro ed entrambi sono in dormiveglia. Il 35enne appoggia la giacca sul bracciolo che divide la sua poltrona da quella della vicina. Poi racconta di avere cercato nelle tasche il cellulare e il portafogli, urtando il bracciolo quasi nel sonno. La versione che fornirà alla polizia la vittima del presunto stupro, una volta scesa dall’aereo, è ben diversa.
La giovane racconta di essere addormentata quando si accorge di un pesante palpeggiamento nelle parti intime, addirittura di essere stata penetrata dal dito dell’uomo. Decide allora di alzarsi e cercare una hostess, agitata, e comincia a raccontare. Secondo la stampa americana, la moglie di Prabhu Ramamoorthy era accanto a lui in quel momento. Al risveglio della sua vittima, l’aggressore avrebbe fatto finta di dormire sulla spalla di sua moglie. L’aereo atterra e la vittima va immediatamente agli uffici di polizia a denunciare mentre l’uomo viene fermato all’uscita dell’aereo.
“Tutti hanno il diritto di sentirsi al sicuro durante un viaggio aereo”, ha detto il procuratore federale Matthew Schneider. Secondo il locale Detroit Free Press, il giudice ha detto di essere “preoccupato” per la mancanza di rimorso dell’aggressore. Sono sempre più le donne che, per lavoro o turismo, viaggiano in “solitaria”. Una condizione, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che può diventare un’esperienza orribile per le donne che, soprattutto nei voli a lunga percorrenza, rischiano di subire violenze sessuali da parte di altri viaggiatori, anche se nel settore delle compagnie aeree c’è la tendenza a non parlare delle aggressioni. Se le accuse provenienti da altri parti hanno infuso nuova linfa al dibattito sulla necessità di mettere fine agli abusi, la situazione sembra dare coraggio a quelle persone che si sentono “lontane dagli occhi dell’opinione pubblica”, lì nel cielo, nonostante la frequenza delle molestie sessuali in volo. L’FBI, infatti, sta registrando un numero crescente di segnalazioni di questo tipo. E che tra le vittime ci sono anche minori.

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