Polizia di Stato: “e-Commerce Action 2018”

Più di 95 truffatori professionisti e membri di associazioni criminali operanti in Internet, sospettati di attività fraudolente online sono stati arrestati durante “e-Commerce Action 2018” (l’evento operativo per il contrasto alle truffe nel commercio elettronico), un’operazione congiunta di contrasto sostenuta da 28 paesi dal 4 al 15 giugno 2018.
L’obiettivo principale è stato quello di combattere le truffe online, attraverso un’azione coordinata di contrasto all’interno e all’esterno dell’Unione europea (UE), seguita da una ampia campagna di sensibilizzazione.
Questa azione segna anche l’inizio di ulteriori investigazioni, con altri arresti, previsti e programmate per i prossimi mesi. I soggetti arrestati durante l’operazione si sono resi responsabili di oltre 20.000 transazioni fraudolente con carte di credito compromesse, per un valore stimato di oltre 8 milioni di euro. L’azione è stata coordinata dal Centro europeo per il Cyber Crime (EC3 European Cyber Crime Center) presso la sede di Europol all’Aia, che ha ricevuto la collaborazione diretta con i negozi di e-commerce commercianti, società di logistica, banche e gestori di carte di pagamento. Europol ha inoltre sostenuto le autorità nazionali fornendo servizi di analisi per le loro indagini. L’azione sull’ e-commerce combatte le frodi cosiddette “CNP Card not Present” (carta non presente), mirando a creare un ambiente on-line più sicuro per gli utenti di tutto il mondo, attraverso la condivisione di informazioni e lo sviluppo di esperienza tra le Polizie Europee ed il settore privato.
Quest’anno quasi 200 partner privati si sono uniti alle forze dell’ordine nel corso dell’azione.
Dopo diversi mesi di preparazione, le agenzie hanno effettuato perquisizioni domiciliari, arresti, interviste, confische di beni acquistati in modo fraudolento, come telefoni cellulari o vestiti costosi, strumenti finanziari, ecc. Sono state raccolte prove a sostegno dei casi, nei giudizi penali instaurati contro gli indagati. I circuiti internazionali di carte di credito hanno supportato le indagini, riuscendo a fornire in tempo reale anche le informazioni sulle transazioni in frode provenienti d’oltreoceano. Infatti, spesso, quando si effettua un acquisto fraudolento nell’UE, il numero di carta proviene da un altro continente e viceversa.
Le attività di intelligence, sono state molto complesse e articolate a causa delle dimensioni del fenomeno ed i coinvolgimenti internazionali relativi a questa tipologia di reato. È emerso il coinvolgimento anche di gruppi della criminalità organizzata. Vi sono segnali chiari di professionalità e collegamenti ad altre forme di delitti come il phishing, gli attacchi attraverso malware, la creazione di siti web clone e l’utilizzo di piattaforme di social media per commettere le truffe.
Attualmente circa l’80% delle frodi perpetrate con carte di pagamento sono effettuate on line. I social media vengono utilizzati per creare profili di vendita (negozi), pubblicizzare il tutto, in genere a metà prezzo o comunque a cifre molto vantaggiose, per carpire i dati finanziari delle ignare vittime. Successivamente, i truffatori effettuano gli acquisti – spesso molto costosi – con tali dati. Altro sistema è quello di acquistare i dati sensibili delle carte di pagamento, direttamente nel “darkweb”, in precedenza sottratti magari con attacchi a banche dati attraverso malware o phishing. Quando effettuano queste operazioni e vengono adescate, le vittime in genere possono non rendersi subito conto che i dati della loro carta sono entrati in possesso di criminali, per poi essere rivenduti in rete su spazi dedicati.
Alla fine, oltre ai clienti che percepiscono il danno solo quando la merce non giunge a destinazione o quando il corrispettivo viene addebitato, sono le banche e i commercianti a subire le perdite di questa attività criminale, che raggiunge i miliardi di euro in tutto il mondo, nel corso dell’anno.

Lo sviluppo dell’ e-commerce Action 2018 in Italia

Di altissimo livello, per l’alto impatto avuto nell’azione, è stato l’impegno della Polizia di Stato che attraverso la Specialità della Polizia Postale e delle Comunicazioni si è distinta in ambito internazionale per gli ottimi risultati conseguiti che hanno consentito di segnalare alla Autorità giudiziaria 35 indagati di cui 11 colpiti da misure cautelari restrittive della libertà personale.
La Specialità è stata impegnata su tutto il territorio nazionale coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni quale punto di riferimento e di coordinamento dell’azione internazionale.
Il mercato nero, il black-market, consente ai malviventi di approvvigionarsi di documenti e strumenti di pagamento, sottratti agli inconsapevoli utilizzatori del web. Solo una attiva azione sinergica tra tutti i Compartimenti di Polizia Postale effettuata per il tramite del Servizio Polizia Postale ha consentito di raggiungere i significativi risultati prodotti.

Tra le numerose attività operative, in particolare poste in essere per l’occasione dalla Specialità, si evidenziano due operazioni che hanno consentito di smantellare due diversi sodalizi criminali attivi nelle frodi relative alla falsa vendita di oggetti attraverso inserzioni on line e negli acquisti via Internet attraverso carte di credito clonate.

• In particolare gli investigatori della Polizia Postale del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna coordinati dalla Sez. Financial Cyber Crime del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni sono riusciti a individuare e smantellare un’associazione criminale composta prevalentemente da cittadini nigeriani. Un bottino in gioielli e abbigliamento di alta moda per migliaia di euro – acquistati via Internet e realizzati utilizzando codici di carte di credito rubati a cittadini stranieri – è quanto mirava a realizzare un organizzazione criminale, composta prevalentemente da cittadini nigeriani residenti nella provincia di Reggio Emilia, prima che la Polizia di Stato ponesse fine al disegno criminoso.
L’operazione nasce da una serie di segnalazioni pervenute alla Polizia Postale da parte di note aziende di preziosi e di abbigliamento che si erano insospettite per i numerosi ordinativi, giunti sul proprio sito, da parte di improbabili acquirenti stranieri che chiedevano di ricevere la merce in Italia.
Le approfondite indagini di tipo tradizionale e tecnico, volte a dipanare i complessi sistemi di anonimizzazione utilizzati per la navigazione, hanno permesso di individuare con appostamenti e pedinamenti tutti gli appartenenti al sodalizio criminale, consentendo di appurare che le transazioni erano state eseguite attraverso una connessione proveniente da una abitazione ubicata in provincia di Reggio Emilia.
Contestualmente gli accertamenti sulle carte di credito, emesse e clonate in paesi stranieri e con ogni probabilità acquistate sul black-market, ha consentito di appurare che gli Istituti bancari di appoggio delle carte di credito, infatti, erano ubicati addirittura tra le Isole Fiji e la Turchia.
Gli investigatori travestiti da fattorini di un noto corriere hanno effettuato le “consegne controllate” che hanno consentito di individuare il terminale dell’organizzazione dove approdava la merce. Le consegne rese particolarmente difficili dal contesto ambientale in cui dovevano avvenire per la presenza di “sentinelle” e “pali”. In questa tipologia di reati la manovalanza criminale, stante l’ingente valore dei beni, viene essa stessa controllata da altri adepti, in tal modo vi è un controllo costante e continuo tra coloro che maneggiano i pacchi assicurandosi che nessuno possa impossessarsi della refurtiva e che questa giunga ai capi dell’organizzazione come previsto.
Le consegne venivano tutte effettuate all’indirizzo di una 25enne cittadina nigeriana, segnalata per ricettazione, che fungeva da punto di raccolta e smistamento.
Oltre a vari pacchi, appena consegnati l’operazione ha permesso di recuperare un bottino in gioielli e abbigliamento di alta moda per migliaia di euro, inoltre sono stati rinvenuti numerosi computer e supporti informatici, nonché carte di credito con i quali i malviventi effettuavano gli acquisti on line e organizzavano le truffe.

• Allo stesso modo gli investigatori del Compartimento di Polizia Postale per l’Abruzzo hanno posto in essere una complessa attività investigativa che gli ha consentito di individuare e smantellare un’associazione criminale dedita alla creazione di falsi annunci su piattaforme di e–commerce.
Attraverso la pubblicazione sui più noti marketplace, di fittizi annunci per la vendita di oggetti hi-tech, notebook, strumenti musicali e altro, tali da indurre in errore ignari utenti della rete, i truffatori fornivano come conti di destinazione, delle somme pagate a fronte dell’acquisto, gli IBAN delle carte ricaricabili, ma la consegna della merce ovviamente non avveniva. L’individuazione “dell’informatico” del gruppo criminale ha consentito, attraverso l’analisi forense dei dispositivi sequestrati al criminale, di poter individuare i siti di e-commerce attraverso i quali venivano pubblicizzati gli annunci per realizzare le frodi.
La complessa e attenta l’analisi del traffico telefonico e telematico, il contemporaneo monitoraggio in tempo reale dei flussi finanziari che l’organizzazione criminale dirottava su carte di credito prepagate, nonché l’uso delle operazioni tecniche dell’intercettazione tra presenti e rilevamenti satellitari, ha permesso di definire i componenti del sodalizio criminale e l’immediato blocco dei fondi sottratti con le frodi, impedendo l’illecito arricchimento dei truffatori consentendo alla Polizia di Stato di assicurarli alla giustizia.
Inoltre con l’acquisizione delle riprese video, realizzate dagli impianti di video sorveglianza collocati presso gli ATM, il personale della Specialità ha potuto individuare i volti dei sodali incaricati di monetizzare i proventi illeciti, e che avevano la reale disponibilità della carta prepagata ricaricabile. Gli investigatori attraverso un ulteriore monitoraggio delle carte prepagate ricaricabili, hanno raccolto elementi per cristallizzare i fatti reato, addivenendo alle reali identità degli utilizzatori delle carte prepagate. Complessivamente sono state sequestrate 37 carte prepagate sulle quali sono confluite somme per più di 210.000 €.

Prevenzione
A questa azione operativa fa seguito una campagna di prevenzione e sensibilizzazione, denominata #BuySafePaySafe.

E’ bene rendere noto che esistono diverse norme di sicurezza che possono essere eseguite per evitare di essere vittime di frodi:
– Assicurarsi che il dispositivo che si sta utilizzando per effettuare acquisti online sia configurato correttamente e che la connessione a Internet sia sicura;
– l’utilizzo della carta è un metodo di pagamento sicuro per gli acquisti online, purché si presti la stessa attenzione che per gli altri acquisti;

Ci sono semplici segnali di avvertimento che possono aiutarvi a identificare la truffa:
– Se siete vittime di una frode online, segnalatelo alla polizia;
– Se avete acquistato il prodotto con carta di credito o di debito, segnalatelo anche alla vostra banca;
– Controllate regolarmente il vostro servizio di banking online;
– Informare immediatamente la vostra banca se vedete pagamenti o prelievi che non avete effettuato voi stessi.

Per saperne di più su uno shopping online sicuro, visitate la pagina dedicata – Commercio elettronico: Suggerimenti e consigli per evitare di diventare vittime di una frode.
https://www.europol.europa.eu/activities-services/public-awareness-and-prevention-guides/e-commerce-tips-and-advice-to-avoid-becoming-fraud-victim
e-commerce 2018 è un’operazione creata nell’ambito di EMPACT Payment Card Fraud (PCF) guidata dall’Austria. Questa operazione rappresenta una continuazione pratica del lavoro del gruppo di lavoro sul commercio elettronico, una rete di partenariato pubblico-privato istituita nel 2014 con le principali parti interessate, tra cui il consiglio per il rischio degli esercenti (MRC), una rete di 490 esercenti in tutto il mondo.

Nel 2010 l’Unione europea ha istituito un ciclo programmatico quadriennale per garantire una maggiore continuità nella lotta contro le forme gravi di criminalità internazionale e organizzata. Nel 2017 il Consiglio dell’UE ha deciso di proseguire il ciclo programmatico dell’UE per il periodo 2018-2021. Essa mira a far fronte alle minacce più gravi che la criminalità organizzata e internazionale rappresenta per l’UE. Ciò si ottiene migliorando e rafforzando la cooperazione tra i servizi competenti degli Stati membri dell’UE, le istituzioni e le agenzie, nonché i Paesi e le Organizzazioni non appartenenti all’UE,  se del caso, compreso il settore privato. La frode relativa alle carte di pagamento è una delle priorità del ciclo programmatico.

Polizia di Stato: “e-Commerce Action 2018”

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