Studio 100 non muore mai, la Tv di Taranto inizia una nuova storia

(di Debora Notarnicola) Una nuova storia per Studio 100. L’emittente televisiva, punto di riferimento soprattutto per l’informazione tarantina, si avvia verso un futuro nuovo. Ad aggiudicarsi l’emittente, mercoledì 15 aprile, al termine dell’asta fallimentare, la BD Editore s.r.l., società facente capo a Luigi Blasi per il 55%, e Domenico Distante per la restante parte. Il primo manduriano, presidente del Taranto calcio dal 2004 al 2009, il secondo, francavillese, editore di Antenna Sud, Canale 85 e dei settimanali Lo Jonio e L’Adriatico.

Rilevata all’asta dunque Studio 100 rinasce a nuova vita, dopo anni in cui il contesto locale si è impoverito, quantomeno dal punto di vista dell’informazione per così dire tradizionale, a causa della sospensione delle pubblicazioni dello storico Corriere del Giorno nel marzo del 2014, della chiusura del quotidiano Taranto Oggi e nel 2016 dell’emittente tarantina del dottor Cosimo Quaranta: Blustar.

Tempi nuovi, la tv si reinventa in un momento in cui cambiano i meccanismi di comunicazione, i messaggi sono più immediati, brevi, efficaci, i tempi sono quelli dettati da internet.
In questo momento di trasformazione, in cui continuano a nascere testate on line capaci certamente di offrire la giusta risposta ai nuovi bisogni del lettore, auspichiamo che la tv possa continuare a rappresentare quella giusta sintesi tra l’esigenza di arrivare in maniera diretta al telespettatore, e quella di non tralasciare il dettaglio, la qualità, lo spazio per l’approfondimento, curando quanto più possibile lo stile di una informazione che alla spettacolarizzazione della notizia, che fa aumentare visualizzazioni e copie vendute, preferisce il garbo, l’equilibrio, la correttezza, il rispetto nei confronti delle persone di cui si parla, ma anche di quel padrone che, diceva Indro Montanelli, andava scelto dal giornalista: il lettore.

Un’informazione che non vuole stordire, che non deve colpire a tutti i costi, ma comunicare con un linguaggio non necessariamente ricercato, piuttosto sobrio, tutt’al più accattivante. Un’informazione che lasci “I fatti separati dalle opinioni” (Lamberto Sechi) per non confondere, per non convincere chi legge, ma per offrire elementi concreti sugli accadimenti da una parte e spunti di riflessione dall’altra…

Questo l’augurio che chi scrive sente di rivolgere a una tv che per molti anni ha raccontato i fatti della città attraverso i volti e le voci di molti colleghi.

Studio 100 non muore mai, la Tv di Taranto inizia una nuova storia

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