( di Pasquale PREZIOSA) È da febbraio scorso che il Messico e l’Unione Europea stanno discutendo come ampliare i rapporti commerciali. L’esigenza è stata favorita dalla pressione americana di rivedere gli accordi NAFTA a sfavore di Canada e Messico.
Il Messico comunque vuole diversificare, come già fatto dal Canada, i mercati per le esportazioni, in tal senso ha avviato anche colloqui col MERCOSUR[1] e alcuni membri appartenenti al Trans-Pacific Partnership.
Il Parlamento Europeo, il 17 Febbraio scorso ha approvato l’accordo CETA per il Canada.
Il Messico dipende molto dagli Stati Uniti dove il livello delle esportazioni raggiunge l’80%, diversificare le esportazioni con paesi lontani non è una impresa semplice.
L’Unione Europea e il Messico hanno già accordi di scambio per 2000 prodotti sin dall’anno 2000.
Il livello economico degli scambi è cresciuto da 26 miliardi di euro iniziali ai 53 miliardi di euro attuali.
L’allargamento dei settori di scambio richiesti riguarderanno: la finanza, il procurement utilizzando la formula “gov to gov”, servizi e agricoltura.
L’agricoltura è uno dei punti critici del futuro delle negoziazioni perché l’Unione desidera mantenere il controllo della filiera produttiva a iniziare dai luoghi di origine come per la mozzarella italiana (Italian Mozzarella cheese).
Gli accordi ulteriori saranno molto complessi e richiederanno molti approfondimenti, purtuttavia un accordo preliminare potrebbe essere raggiunto a breve.
[1] mercato comune dell’America meridionale. Ne fanno parte in qualità di Stati membri: Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela. Sono inoltre Stati associati la Bolivia e il Cile, il Perù, la Colombia e l’Ecuador.