Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha parlato a La Stampa di Europa e rapporto con il Mediterraneo. Interessante l’analisi fatta dal premier italiano che di seguito proponiamo.
“Negli ultimi anni il bacino del Mediterraneo è, purtroppo, diventato sempre più un luogo di diffusione di instabilità” ma per l’Italia il rapporto con il Mediterraneo è “irrinunciabile” e per questo “tra gli obiettivi prioritari della politica estera italiana in questi ultimi anni c’è, senza dubbio, il tentativo di mettere la questione Mediterraneo al centro dell’agenda politica europea”. Non disponiamo ancora di tutte le soluzioni ai problemi che sono sul tappeto, certo, c’è ancora un percorso difficile da completare davanti a noi, ma se situazioni spinose come la crisi libica iniziano finalmente e con fatica a conoscere miglioramenti, se la questione migranti è diventata oggi un tema imprescindibile da affrontare in tutti i vertici europei, è grazie al lavoro che abbiamo cominciato a fare. Radicalizzazione, conflitti, proliferare dei fenomeni terroristici, barbarie del traffico di esseri umani: sempre di più siamo stati chiamati a fronteggiare minacce e rischi di questo tipo”. Il Mediterraneo però non è solo un luogo di instabilità ma anche “bacino di straordinarie opportunità. Anzitutto opportunità economiche, che l’Italia valorizza sempre più dal Nord Africa al Medio Oriente ai Balcani occidentali. E poi turistiche e culturali”. La presidenza dell’Osce che l’Italia eserciterà nel 2018 fornirà, per Gentiloni, “un’occasione straordinaria per cercare di trasferire nel Mediterraneo quello spirito di Helsinki così importante in Europa nel secolo scorso. Lavorare per una Helsinki del Mediterraneo vuol dire porre le basi per il riconoscimento reciproco, per il dialogo interreligioso, per il governo multilaterale delle crisi. Una prospettiva che si fonda, innanzitutto, su un nuovo rapporto tra Europa e Africa”. Il premier proprio in questi giorni è in visita in Tunisia, Angola, Ghana e Costa d’Avorio, dove si svolgerà il vertice tra Unione europea e Paesi africani. L’obiettivo è “fare del Mediterraneo non più solo un confine, ma un orizzonte comune per l’Italia e per l’Europa”.