Colpo di stato in Mali. Keita scioglie il parlamento e si dimette

Ibrahim Boubacar Keita, in carica dal 2013, si è dimesso e ha sciolto il parlamento, dopo essere stato portato in un campo militare da alcuni membri dell’esercito Ibrahim Boubacar Keita, che era presidente del Mali dal 2013, si è dimesso dopo un colpo di stato.

Le dimissioni, infatti, sono arrivate dopo lo scioglimento del parlamento avvenuto dopo che Keita, il primo ministro Boubou Cissé e altri ministri sono stati arrestati da alcuni militari e portati in un campo dell’esercito a Kati, non lontano dalla capitale Bamako.

Difficile ancora stabilire se ed in che misura i militari abbiano preso ora il controllo del paese.

Keita ha annunciato le sue dimissioni in un messaggio televisivo trasmesso la sera di martedì 18 agosto dichiarando che una parte dell’esercito era intervenuto contro di lui spiegando che ha evitato di resistere per evitare spargimenti di sandue.

Keita era stato eletto per un secondo mandato nel 2018. Negli ultimi mesi c’erano state proteste ed erano circolate accuse di corruzione contro di lui, insieme a un crescente malcontento per via della situazione economica del paese, in cui – secondo dati della Banca Mondiale – più del 40 per cento della popolazione si trova in condizione di estrema povertà.

Ci sono stati crescenti problemi anche con l’esercito, dovuti al mancato pagamento degli stipendi e di una generale insoddisfazione legata al «continuo conflitto» con le fazioni jihadiste che è in corso in alcune aree del paese, e che riguarda anche stati confinanti come Niger e Burkina Faso.

Secondo BBC il colpo di stato sarebbe stato guidato dal colonnello Malick Diaw, il secondo più alto in carica tra quelli che erano presenti nel campo di Kati, e dal generale Sadio Camara. Sembra che dopo aver preso il controllo del campo di Kati, i militari interessati a deporre Keita abbiano percorso i 15 chilometri che li separavano da Bamako, dove erano in corso proteste contro il presidente. Una volta a Bamako i militari sono probabilmente entrati nella residenza privata di Keita e del primo ministro Cissé, per poi portarli a Kati. Sembra che siano stati portati a Kati anche il figlio del presidente (e presidente del parlamento) e i ministri degli Esteri e delle Finanze.

Sempre da Kati, nel 2012 era partito un altro colpo di stato, che aveva portato alla destituzione dell’allora presidente Amadou Toumani Touré, che ricopriva l’incarico dal 2002.

Dopo le prime notizie dal Mali, l’ECOWAS (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale) ha deciso che i confini con il Mali saranno momentaneamente chiusi e che in attesa che si chiarisca la situazione verranno sospesi anche i flussi finanziari verso il paese.

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