Trump, fuoco e furia? Non tutti i suoi funzionari la pensano così

Il Presidente degli Stati Uniti, martedì scorso ha risposto alle minacce del leader del Nord Corea, con l’infelice frase, “risponderemo con fuoco e furia“. La frase, mai concordata con il suo “staff”, è stata una uscita spontanea di Trump. Peccato che il Presidente americano dimentichi che ogni sua sillaba pronunciata può avere effetti a catena sensazionali e difficili da fermare. Oggi alti funzionari dell’Amministrazione Trump hanno cercato di mitigare il significato della frase che a dir loro non avrebbe causato neanche alcun innalzamento dell’allerta militare.

Il segretario alla Difesa americano Jim Mattis, in una nota ha detto: “Pyongyang  dovrebbe interrompere qualsiasi azione che porterebbe alla “fine del suo regime e alla distruzione del suo popolo”. Le parole di Mattis sono  seguite dopo le affermazioni incendiarie del presidente Donald Trump, che ha detto ieri che le minacce agli Stati Uniti da Pyongyang avrebbero causato una risposta con “fuoco e furia”. Le osservazioni inaspettate di Trump hanno spinto la Corea del Nord a rispondere dicendo che stava considerando i piani per un lancio missilistico sul territorio del Pacifico Usa di Guam. Mattis ha detto, al riguardo, che gli Stati Uniti e i suoi alleati avrebbero usato qualsiasi tipo di arma nell’eventuale conflitto con la Corea del Nord.

“La DPRK deve decidere di smettere di isolarsi e di abbandonare il suo perseguimento di armi nucleari”, ha detto Mattis, usando l’acronimo per il nome ufficiale della Corea del Nord, la Repubblica popolare democratica di Corea. “La Corea del Nord dovrebbe cessare qualsiasi azione che porterebbe alla fine del suo regime e alla distruzione del suo popolo”. Oggi per esempio ci sono stati i primi effetti sulla crisi in atto. I mercati finanziari asiatici hanno registrato flessioni negative di punti percentuale, specialmente per le materie prime e l’oro. Gli investitori hanno spostato gli affari, per ora, in territori più stabili e sicuri.

La tensione nella regione è aumentata da quando la Corea del Nord ha effettuato due test nucleari l’anno scorso e due test missilistici balistici intercontinentali nel mese di luglio. Trump ha subito  detto che non permetterà a Pyongyang di sviluppare un’arma nucleare in grado di colpire gli Stati Uniti.

Mercoledì, Trump ha profferito la fatidica frase  “fuoco e furia” anche per vantarsi e far comprendere alla comunità internazionale delle notevoli capacità nucleari Usa.

“Il mio primo ordine come Presidente è stato quello di rinnovare e modernizzare il nostro arsenale nucleare, ora è molto più forte e più potente che mai”, Trump tweeted. “Speriamo che non dovremo mai usare questo potere, ma, mai dire mai la nostra è la nazione più potente al mondo!”

La frase di “fuoco e furia” di Trump ha indotto  funzionari e analisti statunitensi a consigliare il Presidente di non cadere in basso nelle provocazioni verbali di Pyongyang.

Il segretario di Stato americano Rex Tillerson ha cercato di ridurre la retorica. Prima di arrivare al tweets di Trump sull’arsenale nucleare, Tillerson è arrivato a Guam in una visita programmata in precedenza dopo aver informato i giornalisti che non credeva che ci fosse una minaccia imminente dalla Corea del Nord e che “gli americani potevano dormire una notte tranquilla”.

Con il suo avviso “fuoco e furia”, Trump ha  voluto “inviare un messaggio forte alla Corea del Nord nell’unica lingua che Kim Jong Un avrebbe capito, perché non sembra aver capito il linguaggio diplomatico”, ha detto Tillerson. E poi la Corea del Nord minaccia regolarmente di distruggere gli Stati Uniti.

Per il momento, gli alti ufficiali  militari americani hanno cercato di ridurre le frasi e i riferimenti ad un potenziale conflitto militare. Tre funzionari statunitensi, parlando a condizione di anonimato, hanno dichiarato che gli Stati Uniti non hanno spostato ulteriori “asset” nella regione dopo le minacce della Corea del Nord contro Guam.

“Finchè si tratta di frasi, non occorre cambiare strategia”, ha detto un funzionario. “L’unica volta che la nostra posizione deve salire è quando ci sono i fatti, non ci attiviamo per quello che Kim e Trump si dicono reciprocamente”, ha aggiunto il funzionario.

Mentre sull’affermazione di Trump che l’arsenale nucleare è più potente di prima, i funzionari statunitensi hanno dichiarato che ci vogliono decenni per modernizzare le armi nucleari, un programma del resto già avviato nell’ambito dell’amministrazione del presidente Barack Obama e ci sono trattati già operativi  che regolano l’espansione nucleare. Trump ha firmato un ordine esecutivo dopo che è entrato in carica a gennaio per avviare una revisione della politica e della strategia nucleare del paese.

Le reazioni politiche alle frasi di Trump

Un alto funzionario dell’amministrazione Usa che si occupa della questione della Corea ha detto che “il fuoco e Furia “, che è stato il più forte avvertimento di Trump per la Corea del Nord è stato spontaneo e non programmato. Non ci sono mai state discussioni sull’escalation delle minacce verbali di  Kim. L’effetto della frase di Trump ha spiegato il funzionario era quello di far capire ai nordcoreani che la pazienza strategica di questo Paese si è esaurita e che è nostra ferma decisione difendere noi e i nostri alleati a qualunque costo “. Nel commento di martedì, Trump ha dichiarato:” La Corea del Nord non farà più minacce agli Stati Uniti, risponderemo con fuoco e furia come il mondo non ha mai visto. “I critici incluso il repubblicano John McCain, capo del comitato delle forze armate nel Senato degli Stati Uniti,  ha detto che Trump doveva seguire la cautela. “devi essere sicuro di poter fare quello che dici tu stai per fare”, ha detto McCain in un’intervista radiofonica. Teny Hoyer, il democratico n. 2 nella Camera dei Rappresentanti statunitensi, ha dichiarato sulla  minaccia di Trump alla Corea del Nord “è sconsiderato e mostra una grave mancanza di giudizio”. La Cina, che è il più stretto alleato della Corea del Nord, nonostante il disappunto ai  programmi missilistici e nucleari di Pyongyang, ha descritto la situazione come “complessa e sensibile” e ha sollecitato la calma e un ritorno ai colloqui “. La Cina invita tutte le parti a sostenere come strada principale la risoluzione politica alla questione nucleare della penisola coreana e di evitare qualsiasi parola o azione che possa intensificare la crisi e l’escalation militare. Sulla Corea del Nord la Cina ha anche detto che non vi è alcun segreto ai progetti per sviluppare un missile nucleare in grado di colpire gli Stati Uniti ed è vero che la Corea ha ignorato tutti gli appelli per fermare i suoi programmi di armamento. Sempre la Cina afferma che i missili ICBM coreani sono da considerarsi come un mezzo legittimo di difesa contro la percezione dell’ostracismo statunitense, viste le esercitazioni militari congiunte con la Corea del Sud.

Insomma quando parla Trump, sembra di vedere Berlusconi quando era al Governo. Stravaganti ed avventati entrambi. Dimenticano il ruolo che hanno e commettono “gaffe” planetarie.

di Massimiliano D’Elia

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