Boeing conosceva i problemi del 737

Boeing sapeva che un sistema di allarme nella cabina di pilotaggio del modello 737 Max non funzionava come descritto alle compagnie aeree acquirenti, ma ha atteso un anno prima di informare l’agenzia federale per l’aviazione statunitense (Federal Aviation Administration – Faa).

Alti funzionari della Faa e della compagnia aerea stanno ora sollevando sempre più domande su quanto il gigante aerospaziale di Chicago sia stato trasparente riguardo ai problemi in cabina di pilotaggio, anche se Boeing ha dichiarato che il sistema di allarme non avrebbe alcun impatto sulla sicurezza del velivolo coinvolto in due disastri aerei nei mesi scorsi.

Domenica 5 maggio Boeing ha reso noto che gli ingegneri della compagnia nel 2017 avevano rilevato che gli allarmi connessi al sensore dell’angolo di attacco, parte del sistema di correzione automatica dell’assetto di volo, erano opzionali e non standard come nei precedenti modelli 737. Dopo aver condotto una revisione interna da parte di ingegneri e dirigenti, Boeing aveva stabilito che il problema non “influiva negativamente sulla sicurezza o sull’operatività degli aerei”. Queste informazioni sono state condivise con funzionari della Faa solo dopo l’incidente dello scorso ottobre che ha coinvolto un modello 737 Max della Lion Air, in Indonesia. Dopo il secondo incidente, avvenuto a marzo e che ha coinvolto un 737 Max dell’Etiopian Airlines, Boeing ha annunciato che il segnale di allarme aggiuntivo diventerà di serie.

 

Boeing conosceva i problemi del 737

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