Catania, il tesoro dei clan nelle mani dello stato

Un piccolo impero economico confiscato grazie al lavoro degli uomini della polizia di stato

La Polizia di Stato di Catania, su delega del Tribunale di Catania, ha eseguito nei confronti di un imprenditore, pregiudicato, attualmente detenuto, la confisca di numerosi beni immobili, mobili registrati, società di capitali, imprese individuali e rapporti finanziari, intestati ai familiari più vicini e a terzi estranei, ma tutti riconducibili all’interessato. I beni confiscati erano stati già oggetto di sequestro di prevenzione eseguito dalla Questura di Catania nell’agosto 2017.

Gli elementi indiziari raccolti dagli investigatori hanno delineato la figura di un imprenditore del settore ecologico, ritenuto soggetto socialmente pericoloso e abitualmente dedito a traffici illeciti, chiaramente organico al clan mafioso “Cappello”, distintosi per la capacità di inserirsi in vari settori dell’economia, in specie nel delicato settore della raccolta e trattamento dei rifiuti, con appalti in diversi comuni siciliani, nonché in territorio campano e calabro, ottenuti grazie all’appoggio del suddetto clan, che poteva a sua volta contare sull’interessamento delle “famiglie” alleate operanti in quei territori.

Inoltre, attraverso il reimpiego di denaro provento delle attività illecite, il soggetto era attivo nell’acquisto di beni e nella costituzione di imprese commerciali a lui riconducibili e con ciò procurando maggiori illeciti arricchimenti per il sodalizio criminale di appartenenza e per sé stesso.

La totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società GEO AMBIENTE S.R.L., con sede legale in Belpasso (CT) e due sedi secondarie site nella provincia di Cosenza: Belvedere Marittimo (CS)  e  Sangineto (CS); la totalità dei beni aziendali e strumentali dell’Impresa individuale CONSULTING BUSINESS DI GUGLIELMINO Giuseppe, con sede legale in San Gregorio di Catania; la totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società CLEAN UP S.R.L., con sede legale in Motta Sant’Anastasia (CT); la totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società ECO LOGISTICA S.R.L.  con sede legale in Aci Sant’Antonio (CT); la totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società  ECO BUSINESS S.R.L., con sede in Siracusa, e sede secondaria a Belpasso (CT); la totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società WORK UNIFORM S.R.L., con sede legale Catania (CT).

Oltre al patrimonio aziendale, l’imprenditore aveva investito anche in immobili, anch’essi passati nella piena proprietà dello Stato, essendo stati confiscate quattro unità immobiliari a Catania, due a Fiumefreddo di Sicilia (CT) e uno a Bronte (CT).

Oltre ad aziende e immobili, la cosca aveva a disposizione un nutrito e variegato parco veicolare, anch’esso confiscato.

Il valore complessivo dei beni sequestrati, stimato in circa 12 milioni di euro, sarà, da adesso, gestito da un Amministratore Giudiziario.

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