Cisgiordania: possibili nuove rivolte violente nei territori occupati

La depressione economica e la mancanza di opportunità potrebbero presto scatenare una rivolta popolare nei territori occupati. È quanto appare in un rapporto redatto dall’Intelligence dell’autorità nazionale palestinese avverte e presentato alla leadership dell’ANP all’inizio di agosto.

La notizia è stata resa nota dal “Yedioth Ahronoth”, il quotidiano israeliano più venduto, con sede a Tel Aviv.

Secondo quanto emerge da rapporto, se non ci sarà una ripresa economica in Cisgiordania e se i negoziati tra Israele e Palestinesi rimangono improduttivi, potrebbe esserci “un altro scoppio della rivolta violenta” in Cisgiordania, che probabilmente destabilizzerà il PNA.

Il rapporto si basa sui dati raccolti dalle interviste condotte con i giovani palestinesi in Cisgiordania, dalla sorveglianza dei gruppi di militanti, dagli interrogatori con i giovani detenuti militanti e dalle tendenze di opinione sui social media. Gran parte dei dati rappresentano le opinioni dei palestinesi di età compresa tra 20 e 30 anni.

I dati evidenziano sentimenti di delusione e rabbia per la mancanza di opportunità nella loro terra natale e non vedono futuro per se stessi e le loro famiglie rendendoli così particolarmente sensibili alle richieste di azioni violente contro Israele e contro la guida dell’ANP.

La PNA è accusata dai giovani palestinesi di non aver ricevuto alcuna concessione da Israele in cambio delle sue politiche di collaborazione con le autorità israeliane per quasi un decennio. Ne consegue che i giovani palestinesi non vedono “nessun beneficio politico” nella cooperazione con le autorità israeliane. Allo stesso tempo, afferma il rapporto, i giovani palestinesi in Cisgiordania sono propensi a considerare la richiesta di Hamas per una violenta resistenza contro Israele convinti che, esercitare una pressione su Israele attraverso la violenza, abbia maggiori probabilità di trarre una risposta positiva dallo stato ebraico sotto forma di riconoscimento politico e aiuti finanziari.

Il rapporto classificato avverte che se la stagnazione economica in Cisgiordania persiste e se i giovani palestinesi continuano a percepire la cooperazione dell’ANP con Israele come improduttiva, si verificherà un aumento degli “episodi di spari e dell’uso di dispositivi esplosivi” contro obiettivi israeliani. Secondo il rapporto le azioni saranno facilmente agevolate dal vasto mercato nero delle armi e degli esplosivi nella regione, e avverte che le richieste di azioni radicali non provengono solo da membri di Hamas, ma anche da attivisti più giovani all’interno di Fatah, la principale fazione politica che compone l’ANP.

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