Consiglio Supremo di Difesa: supporto all’Ucraina, condanna di Hamas e sforzo congiunto contro minacce ibride trasversali

di Redazione

Si è riunito ieri, al Palazzo del Quirinale, il Consiglio Supremo di Difesa, presieduto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

L’alto organo istituzionale ha esaminato la situazione del conflitto in corso in Ucraina, ribadendo la ferma condanna dell’aggressione condotta dalla Federazione Russa, confermando il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina nella sua difesa contro l’invasore. Il Consiglio ha concordato con i partner europei e atlantici la ricerca di prospettive che conducano a una pace giusta e duratura, in conformità al diritto internazionale, e ha proposto l’avvio di un piano di ricostruzione per l’Ucraina.

La dichiarazione del Consiglio ha espresso condanna senza riserve per le azioni di Hamas in Israele il 7 ottobre scorso, evidenziando gli atti terroristici che hanno causato la morte di oltre mille civili, inclusi tre italiani, e il rapimento di oltre duecento persone, tra cui donne, bambini e anziani. Il Consiglio ha anche manifestato preoccupazione per gli atti di antisemitismo in varie parti del mondo, compresa l’Italia.

In merito al conflitto in corso, la nota del Quirinale sottolinea l’importanza del rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas. Pur riconoscendo il diritto di Israele all’autodifesa nel rispetto del diritto internazionale, si è sottolineato l’assoluto dovere di assicurare l’incolumità della popolazione civile, considerando il peggioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, abitata da oltre due milioni di Palestinesi. Si è anche auspicato di evitare un allargamento del conflitto nella regione, con particolare attenzione alla cessazione degli scontri in Cisgiordania.

Il Consiglio ha elogiato le pause nelle attività militari garantite da Israele per ragioni umanitarie, ritenendole un passo avanti significativo che ha consentito l’intervento di soccorso delle Nazioni Unite e di altri attori, nonché il rilascio di ostaggi. Ha poi sottolineato la necessità di perseguire questa prospettiva, proponendo ulteriori pause umanitarie.

L’Italia si è impegnata nell’invio di aiuti umanitari e ha allestito un’unità navale con un ospedale imbarcato presso il porto di Al Arish in Egitto per fornire assistenza sanitaria. Si sta valutando la possibilità di dislocare una struttura sanitaria da campo nella Striscia di Gaza.

Il Consiglio ha ritenuto “imprescindibile avviare quanto prima una riflessione della comunità internazionale sulla gestione della Striscia di Gaza“, dopo questa fase drammatica, e ha sottolineato l’importanza di favorire un dialogo politico con l’Autorità Nazionale Palestinese per individuare una soluzione sostenibile e duratura del conflitto israelo-palestinese basata sul principio “due popoli, due Stati”.

Particolare attenzione è stata dedicata alla situazione lungo la Linea Blu che separa il Libano da Israele, con un focus sul presidio della missione UNIFIL delle Nazioni Unite nel Sud del Libano, che comprende oltre mille militari italiani.

Il Consiglio ha esaminato le tensioni nei Balcani Occidentali e in altre aree di crisi, con particolare attenzione alle dinamiche nel Mediterraneo allargato e nel Sahel. Si è sottolineata la necessità di affrontare le cause dell’instabilità in Africa, considerando le legittime esigenze locali e promuovendo un approccio globale secondo il Piano Mattei.

Infine, il Consiglio ha approfondito i cambiamenti introdotti dalle nuove tecnologie nella competizione internazionale e nei moderni scenari strategici. Ha evidenziato la necessità di sviluppare consapevolezza e capacità d’azione nei nuovi ambiti dell’interazione umana, compresi i domini emergenti cibernetico, spaziale e subacqueo, insieme alla dimensione cognitiva. Si è sottolineata l’indispensabilità di un’architettura di sicurezza e governance nazionale più efficace per contrastare le nuove minacce e i rischi legati all’uso offensivo delle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale. Date le minacce ibride trasversali, è stata sottolineata la necessità di uno sforzo congiunto del sistema Paese.

Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni; il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani; il Ministro dell’interno, Matteo Piantedosi; il Ministro della difesa, Guido Crosetto; il Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti; il Capo di Stato maggiore della difesa, Giuseppe Cavo Dragone.
Erano altresì presenti il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano; il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti; il Consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari del Consiglio supremo di difesa e Segretario del Consiglio, Francesco Saverio Garofani.

Il Consiglio Supremo di Difesa

In Italia, il “Consiglio Supremo di Difesa” è un organo presieduto dal Presidente della Repubblica e ha un ruolo importante nelle questioni relative alla difesa e alla sicurezza nazionale. Il Consiglio Supremo di Difesa è previsto dalla Costituzione italiana, all’articolo 87 ed è composto dai seguenti membri permanenti, ovvero di altri convocati di volta in volta in base alle emergenze da trattare:

  1. Il Presidente della Repubblica (che lo presiede).
  2. Il Presidente del Consiglio dei Ministri.
  3. Il Ministro degli Esteri.
  4. Il Ministro della Difesa.
  5. Il Ministro dell’Interno.
  6. Il Ministro della Grazia e Giustizia.
  7. Il Capo dello Stato Maggiore della Difesa.

Il Consiglio Supremo di Difesa è incaricato di formulare le direttive per la difesa nazionale e per la sicurezza dello Stato. In situazioni di emergenza o in caso di minaccia grave, il Presidente della Repubblica può convocare il Consiglio Supremo di Difesa per prendere decisioni cruciali ed urgenti in materia di difesa nazionale.

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