Conte da Mattarella con Renzi pronto a mettere in campo i suoi “jolly”

Ieri mattina il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte è salito al Quirinale per parlare dei dossier più caldi di politica estera e assicurare il Presidente della Repubblica che i numeri al Senato ci sono. La tenuta della maggioranza al Senato sarebbe assicurata da almeno 5 senatori di Italia Viva delusi dalle politiche di Matteo Renzi e che come scrive il Corriere della Sera sarebbero pronti a lasciare Italia Viva.

In molti pensano che la strategia di Renzi sia quella del logoramento di Zingaretti e Conte, il nodo prescrizione è solo un pretesto. Infatti il premier Conte è sicuro che non  mancheranno nuovi temi di frizione, che renderanno evidente il vero scopo di Matteo Renzi, uscire fuori dal governo e dalla maggioranza. 

Conte nell’incontro riservato con il capo dello Stato, ha detto che è comunque deciso ad andare dritto con l’azione di governo, si vedrà in Parlamento se davvero Italia viva è compatta o non rischia di perdere pezzi di fronte all’ipotesi di una crisi e di urne anticipate. Nel frattempo lo stesso premier sta predisponendo un Piano straordinario di spesa pubblica, che possa dare una scossa al Pii del Paese, ultimo in Europa per tasso di crescita. Se lo stesso Renzi ha suggerito, ancora senza dettagli, un piano choc di 120 miliardi per l’economia, anche a Palazzo Chigi e nel Pd stanno pensando a qualcosa di simile, e fra martedì e mercoledì della prossima settimana dovrebbero svolgersi delle riunioni, insieme al ministro dell’Economia, dalle quali potrebbero trapelare i primi dettagli delle modifiche allo studio per cambiare radicalmente i meccanismi di spesa.

Altri Senatori si aggiungono a Italia Viva?

Tommaso Labate su Corsera rivela una frase di Matteo Renzi: “Allora, io ti dico che da qui a una settimana Italia viva o avrà gli stessi senatori che ha oggi oppure ne avrà qualcuno in più“. Dove per qualcuno si intendono due o tre eletti a Palazzo Madama con cui l’ex presidente del Consiglio giura di avere contatti di diretti, riservatissimi. Già perché non ci sono soltanto i fantomatici responsabili, scrive Labate, in questo incrocio pericoloso in cui si scontrano Renzi e il governo Conte, Italia viva e il Pd, il ministro Bonafede e quella mozione di sfiducia che l’ex premier continua a minacciare. Non ci sono soltanto le ipotesi più disparate, compresa quella che vuole i socialisti di Riccardo Nencini pronti a togliere «il marchio» al gruppo del Senato in cui hanno preso casa i renziani. Ma ci sono anche i possibili contro responsabili, una manciata di jolly nascosti che il fu Rottamatore dice di essere pronto a estrarre dal taschino.  

 

Conte da Mattarella con Renzi pronto a mettere in campo i suoi “jolly”