Drone da rifonimento aereo? Esiste e lo produce la Boeing. L’F-35 aumenterà così la sua capacità offensiva

(di Massimiliano D’Elia) Il rifornimento in volo operato da un drone non è più un tabù, oggi grazie all’MQ-25 Stingray è possibile farlo aumentando a dismisura le missioni dei caccia di V generazione come gli F-35. Il drone viene prodotto dalla Boeing ed affiancherà gli F35-C sulle portaerei americane, raddoppiando così il loro raggio di attacco nelle missioni “expeditionary“.

L’MQ-25 ci darà la possibilità di estendere l’aerea delle operazioni probabilmente 300 o 400 miglia oltre dove normalmente andiamo“, ha riferito l’ex vice ammiraglio Mike Shoemaker. Per citare un esempio, in condizioni normali, il caccia Boeing F/A-18E/F Super Hornet della Marina ha un raggio di combattimento che non va oltre 450 miglia.

Gli Stati Uniti stanno implementando queste capacità per contrastare la minaccia di Cina e Russia che stanno investendo tantissimo sulla tecnologia missilistica anti-nave. La Cina possiede il DF-21D, un missile balistico a medio raggio (MRBM) con una portata operativa fino a mille miglia, così come il nuovo missile ipersonico DF-17 con una portata dichiarata di oltre mille miglia. La Russia possiede, invece, il missile da crociera anti-nave ipersonico alato Tsirkon 3M22 (noto anche come Zircon) con una portata di almeno seicento miglia.

MQ-25 Stingray

Gli analisti sostengono che uno solo di questi missili può mandare a picco con un solo colpo un’intera portaerei americana. Da questa terribile constatazione la necessità di dover operare in profonfità all’interno del territorio nemico per neutalizzare per tempo le piattaforme di lancio dei temibili missili avversari. L’attacco deve essere fatto con aerei di V generazione in grado di scandagliare ogni millimetro del terreno avversario grazie alla miriade di sensori di cui è in possesso ed in grado di eludere, grazie alla capacità stealth, la contraerei nemica .

Per consentire questa capacità occorreva garantire un idoneo rifornimento in volo ai velivoli, lo Stingray è stato progettato per affrontare proprio questa nuova sfida, specialmente nel Pacifico dove si è spostata l’attenzione americana nel tentativo di ostacolare l’espansionismo cinese particolarmente velleitario nei confronti di Taiwan.

Controllato attraverso un sistema di navigazione interconnesso, l’MQ-25 Stingray può rifornire fino a quindicimila libbre di carburante ad una distanza di poco meno di seicento miglia. La Marina sta prendendo accordi affinché tutte le portaerei di classe Ford e Nimitz possano avere a bordo l’MQ-25.

Migliorando notevolmente il raggio di combattimento dei caccia l’MQ-25 Stingray consente alle portaerei di proiettare la loro potenza di fuoco da distanze più sicure. Con questa nuova capacità di rifornimento, il jet F-35C può sfruttare la sua sopravvivenza avanzata e il potenziale di attacco senza limitazioni.

Le operazioni offensive, considerate troppo rischiose o non attuabili ora possono essere fatte in relativa sicurezza. Queste possibilità includono attacchi ad alto rischio contro infrastrutture critiche e risorse in profondità nel territorio nemico, attacchi contro più bersagli in una singola sortita e una maggiore capacità di adattarsi alle mutevoli circostanze della missione durante il dispiegamento.

Come ha affermato l’ex capo delle operazioni navali, l’ammiraglio John Richardson, lo Stingray “rappresenta un cambiamento radicale nel modo in cui definiamo i requisiti di combattimento”. L’MQ-25 Stingray dovrebbe raggiungere la piena capacità operativa entro il 2024.

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