La risposta emergenziale in Italia sta diventando una cosa seria e il Governo sta correndo ai ripari con un monitoraggio attento dell’evolversi della situazione. Per ogni bacino idrografico ci sarà un osservatorio. E’ stata costituita una cabina di regia permanente a livello nazionale, alla quale fanno riferimento tutti i ministeri interessati, le regioni e le autorita’ di bacino. Questo ha permesso anche di regolare i flussi, gestendo il rilascio dai bacini in modo da assicurare ai fiumi un flusso minimo per garantire l’ecosistema. La regione Liguria e quella Emilia Romagna hanno siglato un accordo per rilasciare 4.5 milioni di metri cubi d’acqua dalla diga del Brugnano al fiume Trebbia. Nella zona di Parma e Piacenza è stato dichiarato lo stato di emergenza. Sugli interventi strutturali invece, il Ministro Galletti fa sapere: “Stiamo lavorando a interventi nell’ottica del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, che ha terminato la procedura di consultazione pubblica e sara’ pronto prima della fine dell’anno. Nei prossimi giorni vorrei definire un primo pacchetto di misure di sistema da includere in un protocollo da firmare con le regioni”. “Innanzitutto – spiega sulle misure – l’aumento della capacita’ degli bacini esistenti e poi lo sviluppo lungo i corsi d’acqua di sistemi di laminazione dinamica, cioè dei serbatoi per uso irriguo alimentati dai fiumi nei momenti di alta portata, e da utilizzare in estate o comunque quando ve ne sia bisogno. Penso poi alla moltiplicazione dei bacini a uso irriguo costruendone nei nuovi ma anche utilizzando le ex cave. E poi cercheremo di proporre misure nel campo dell’agricoltura, in modo da spingere verso l’innovazione dei sistemi di irrigazione e anche a valutare l’utilizzo di colture maggiormente resistenti al cambiamento climatico in atto.
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