Fotografia dell’abbandono scolastico e formativo

È ancora una volta il Mezzogiorno l’area nella quale i giovani tra 18 e 24 anni con al più la licenza media abbandonano sia lo studio che la formazione professionalizzante. Se, infatti, in media in Italia questi giovani sono poco meno del 14%, al Sud raggiungono il 18,5%, mentre al Nord si fermano all’11,3% e al Centro al 10,7%. E sono più i maschi che le femmine a interrompere gli studi: i ragazzi meridionali sono ben il 21,5%, le ragazze del Sud il 15,2%. Si tratta di elaborazioni SVIMEZ su dati ISTAT presentati oggi a Roma nel corso del seminario su “Il sistema educativo nell’Italia dei dualismi. Una discussione a partire dal “Education&Training Monitor 2017”, organizzato dalla SVIMEZ e dalla Rappresentanza della Commissione europea in Italia.

Al seminario, coordinato da Luca Bianchi, Direttore della SVIMEZ, sono intervenuti Daria Ciriaci, della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, Francesco Avvisati dell’OCSE e Gaetano Vecchione, dell’università federiciana di Napoli. Al successivo dibattito hanno preso parte Adriano Giannola, Presidente della SVIMEZ, Francesco Sinopoli, Segretario della FLC-CGIL e Roberto Torrini, della Banca d’Italia, già Direttore ANVUR.

Dalle analisi e dal confronto sono emerse le profonde differenze territoriali, e soprattutto, come in alcune provincie, in particolare meridionali, quasi un giovani ogni quattro abbandoni la scuola o la formazione professionale. Ciò comporta un troppo basso livello di competenze al Sud, che rende ancor più difficile l’accesso al mercato del lavoro.

Fotografia dell’abbandono scolastico e formativo

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