Francesco Baracca e gli assi italiani della Regia Aeronautica

Continuano le iniziative che, in occasione del Centenario dell’Aeronautica Militare, hanno come unico scopo quello di far conoscere la moltitudine di valori che caratterizzano gli uomini e le donne che la compongono.

L’Aeronautica Militare fonda il proprio codice genetico sulla coscienza condivisa di possedere una storia comune, un “continuum” di valori, di tradizioni, di sacrificio e di attività legate al suo “core business” al servizio della collettività, che costantemente caratterizzano e impreziosiscono il corso della sua storia.

Un passato ricco di missioni eroiche, di atti eroici dei singoli e di Reparti di volo di cui si tramandano azioni che certo hanno posto le fondamenta per costruire l’Aeronautica Militare dei giorni nostri, una Forza Armata che continua a guardare avanti e sempre più in alto, un atteggiamento naturale per gli aeronautici che sin dalla sua creazione è presente sotto lo stemma araldico che la rappresenta: Virtute Siderum Tenus, una locuzione latina che significa: con valore verso le stelle.

Molti gli uomini che hanno scritto la storia del volo, tra questi Francesco Baracca che ci può aiutare a comprendere il valore simbolico di un asso della caccia.L’Aeronautica Militare ha dedicato un’opera in occasione del Centenario a Gli ASSI ITALIANI DELLA REGIA AERONAUTICA autore Giovanni Massimello, storico dell’aviazione molto affermato in campo internazionale e che, in occasione del Centenario, ha voluto portare avanti quest’opera di grande valore e inedita nella trattazione per approfondire e raccontare le azioni dei grandi aviatori della Regia Aeronautica.

Al celebre pilota di Lugo di Romagna sono state intitolate vie, piazze e viali in quasi tutte le città e i borghi d’Italia. Lo stesso non è avvenuto per gli assi italiani della Seconda guerra mondiale. L’alone negativo che sempre circonda il ricordo di una guerra persa ha certamente contribuito a disperderne il ricordo. Questo libro ci aiuta a conoscerli meglio.

E ne vale sicuramente la pena perché si tratta di giovani uomini coraggiosi che si sono meritati il nostro rispetto e la nostra ammirazione. Si tratta di un numeroso gruppo, molto eterogeneo, che va da un principe romano a un operaio piemontese, dall’erede di una facoltosa famiglia di industriali a un promettente campione sportivo, da un noto alpinista trentino a un ingegnere salernitano. Ufficiali e sottufficiali giustamente mescolati insieme, provenienti da tutti gli angoli del nostro paese.

Quello che accomunava tutti era la travolgente passione per il volo e il profondo e sincero amore per la propria terra.

Francesco Baracca e gli assi italiani della Regia Aeronautica