Indignato: “Ho pagato il 77 per cento di tasse sull’acquisto di mascherine dall’estero”

La Commissione Ue ha approvato le richieste degli Stati membri e del Regno Unito di revocare temporaneamente (per sei mesi) i dazi doganali e l’Iva sull’importazione di ventilatori, mascherine, test e altri dispositivi medici da paesi terzi.

E’ essenziale che le apparecchiature e i dispositivi medici arrivino rapidamente dove sono necessari“, cioè agli operatori sanitari, che possono “proteggersi e continuare a salvare vite umane”, ha detto il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni.

In Italia la maggioranza lavora per introdurre nel decreto di aprile una misura per ridurre l’Iva sulle mascherine e gli altri dispositivi di protezione individuale contro il Coronavirus. Lo confermano diverse fonti, secondo le quali l’intervento è sostenuto anche dal ministro della Salute Roberto Speranza. Nelle riunioni degli ultimi giorni si è ragionato su una misura dal valore di circa 400 milioni per introdurre un’Iva agevolata al 5%.

Anche se probabilmente è tardi, finalmente una misura sensata. Vi raccontiamo l’odissea  e  le spese sostenute da un  nostro lettore per reperire all’estero le mascherine e la beffa di pagare in Italia circa il 77 per cento di tasse.

“Mi sono preoccupato per la mia famiglia di origine (padre di 65, madre di 64 anni, nonna di 80 anni) e mi sono messo alla ricerca di mascherine chirurgiche per far sì che loro potessero avere una protezione minima per svolgere attività indifferibili.

E’ altrettanto un dato di fatto che Amazon non riesce più a garantire gli standard a cui ci aveva abituati (avevo ordinato circa 300 mascherine chirurgiche che non sono mai arrivate, naturalmente sono  stato rimborsato) e questo mi ha spinto a trovare alternative che garantissero la consegna  e  un metodo di pagamento sicuro.

In questa ricerca mi sono imbattuto nel sito LightInTheBox che metteva a disposizione come forma di pagamento PayPal e garantiva la consegna in un tempo accettabile. Pertanto  ho ordinato 100 mascherine chirurgiche in data 26 marzo 2020, indicando mio padre come destinatario e pagando un totale di 75,62 € (61,72 € di merce e 13.90 € di spese di spedizione).

Il materiale è partito il 27 Marzo 2020 alla volta della sua destinazione tramite corriere DHL. Dalla documentazione inviata in redazione si evince chiaramente che l’unico passaggio in dogana delle merci è avvenuto in data 01 Aprile 2020 presso la sede di Roma.

Naturalmente, comprando dall’estero, ero consapevole che avrei dovuto pagare delle extra tasse all’arrivo della merce in Italia. Tuttavia quando mi sono visto richiedere ben 47,12 € di tasse per svincolare la spedizione mi sono sentito un po’ beffato. Mi sembra quasi un’ovvietà evidenziare  che la salute dei miei cari vale sicuramente più di quella cifra,  pertanto,  ho pagato prontamente l’importo che si componeva di due tasse: GST (goods and service tax) per un importo di 30,65 € e altre imposte generiche per un totale di 16,47 €.

Il  materiale è stato recapitato a mio padre in data 03 aprile 2020.

Non mi sono impoverito per 50 € circa di tasse, anche perché sono una di quelle persone fortunate che in questo periodo sta ricevendo lo stipendio regolarmente. Tuttavia, non tutti hanno questa fortuna e credo che la salute non debba essere garantita solo a chi è fortunato, ovvero a chi è benestante. Trovo pertanto scandaloso che su un acquisto di 61,72 € di merce si debbano pagare 47,12 € di tasse/imposte (ben il 77%), per di più su un acquisto che, per importo e quantità, è palesemente destinato a uso privato.

Sempre per completezza di informazione, ho chiesto a DHL  dettagli per conoscere l’origine delle tasse/imposte applicatemi, consapevole che vigono del dazi doganali su tale materiale, ma mi sembra eccessivo che si arrivi al 77 per cento del valore del bene. Sono in attesa di ricevere una risposta ufficiale e, non appena in mio possesso, sarà mia cura inoltrarla alla redazione”.

 

Indignato: “Ho pagato il 77 per cento di tasse sull’acquisto di mascherine dall’estero”

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