La Trump Bomb in Afghanistan

Gli Stati Uniti hanno sganciato una bomba sull’Afghanistan orientale, nella zona di Nangarhar, con l’obiettivo di colpire l’Isis. Lo rende noto la Cnn citando fonti militari Usa. Si tratterebbe di una cosiddetta bomba MOAB (la sigla significa ‘Massive ordnance air blast’, ma e’ stata ribattezzata mother of all bombs -madre di tutte le bombe), che pesa quasi 10 tonnellate e ha la forza di distruggere tutto nel raggio di centinaia di metri. Sarebbe la prima volta che viene utilizzata in combattimento.

Trump ha le intenzioni serie, bombarda in SIria, muove navi e portaerei verso la Corea e ora lancia la superbomba in Afgnanistan. Il mondo aveva bisogno di questo scossone perchè era troppo in pace, ci stavamo stufando della pace duratura, principio cardine dell’atto costitutivo della carta dell’Onu. Allora il neo presidente americano, che ha promesso in campagna elettorale, più lavoro e occupazione ha pensato bene, a mio avviso, di mettere a pieno regime l’industria delle armi e sta cercando di svuotare le bombe, stipate nei bunker e vicini alla loro data di scadenza. Quello che ho scritto viene dalla mia fantasia, dal’umore di questa mattina, leggendo della fierezza americana di aver lanciato la super bomba. E’ vero che qualcuno deve far capire alle Teste Calde, vedi la Corea del Nord, che la super potenza USA non dorme, ma è pure vero che l’Onu, la Comunità internazionale e  gli alleati devono pure avere un ruolo di indirizzo. Così facendo creeremo il “far west” alle nostre porte lontano dal Paese con le pistole, oltreoceano.

Mi auguro che qualcuno in alto presso i Governi europei e in seno all’Onu, facciano sentire, prima o poi, il peso della Comunità internazionale sulle decisioni che potrebbero creare sconvolgimenti pericolosi nel già precario equilibrio internazionale.

di Massimiliano D’Elia

 

La Trump Bomb in Afghanistan

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