ll Coreper ratifica il Patto sulla migrazione

Misure per garantire controlli più rigorosi sull’arrivo dei migranti nel territorio comunitario, la creazione di centri di accoglienza nelle vicinanze delle frontiere esterne dell’Unione per facilitare i rimpatri di coloro che non hanno diritto all’asilo e l’istituzione di un meccanismo di solidarietà obbligatorio tra gli Stati membri, offrendo la possibilità di accogliere migranti o fornire sostegno finanziario

di Redazione

Ieri il Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Unione Europea, ha ratificato il Patto sulla migrazione, un accordo provvisorio concordato tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo il 20 dicembre scorso. Si tratta di cinque leggi volte a riformare il sistema di asilo e migrazione dell’Unione Europea. Gli atti sono stati inviati al Parlamento Europeo per l’approvazione durante la sessione plenaria di aprile. Qualora il Parlamento dovesse adottare le proposte legislative, la presidenza del Consiglio inserirà il punto all’ordine del giorno per l’approvazione ufficiale.

La presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha accolto con favore la decisione degli Stati membri di approvare il Patto sulla migrazione e asilo, evidenziando l’importanza di tale passo per la definizione di nuove norme in materia di gestione dell’immigrazione e dell’asilo in Europa, in vista delle elezioni europee di giugno.

La segretaria di Stato belga per l’Asilo e la migrazione, Nicole de Moor, ha sottolineato l’impegno degli Stati membri nel migliorare il sistema europeo di asilo e migrazione, evidenziando l’efficacia delle nuove norme nel promuovere la solidarietà tra gli Stati membri e nell’ottimizzare la gestione dell’immigrazione e dell’asilo sul campo, alle frontiere e all’interno dei territori europei.

La finalizzazione tecnica dell’accordo politico raggiunto da Parlamento e Consiglio a dicembre rappresenta un passaggio significativo, dando forma al pacchetto normativo nato da un lungo processo negoziale avviato dopo l’ondata migratoria del 2015-2016 e accelerato dalla Commissione nel 2020.

Tale pacchetto include misure volte a garantire controlli più rigorosi sull’arrivo dei migranti nel territorio comunitario, la creazione di centri di accoglienza nelle vicinanze delle frontiere esterne dell’Unione per facilitare i rimpatri di coloro che non hanno diritto all’asilo e l’istituzione di un meccanismo di solidarietà obbligatorio tra gli Stati membri, offrendo la possibilità di accogliere migranti o fornire sostegno finanziario.

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