(di Massimiliano D’Elia) Dopo circa 50 minuti di colloquio con il Presidente Mattarella è chiara al premier Conte la necessità di rafforzare la maggioranza con la creazione di un gruppo omogeneo che consenta di assicurare, nel tempo, in Aula e nelle Commissioni la certezza dei numeri a favore del suo governo. Che fare allora? Cercare almeno altri 5 senatori e costituire un gruppo centrista. Parola d’ordine: farlo in fretta perchè settimana prossima si vota a Palazzo Madama sulla relazione di Alfonso Bonafede e il governo rischia di entrare di nuovo in crisi.

Secondo le indiscrezioni trapelate dalla carta stampata, due o tre renziani sono in procinto di rientrare nel Pd a cui si potrebbero aggiungere altri tre senatori di Forza Italia pronti ad entrare con il Maie, il nuovo gruppo centrista. Sui transfughi di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia sono su tutte le furie chiedendo rassicurazioni a Silvio Berlusconi.

L’avvocato del popolo però non è affatto sereno perchè all’interno del Movimento e del Pd si respira sempre più l’aria della diffidenza. I politici di lungo corso, i cosiddetti “peones”, non vogliono lasciare a Conte la possibilità di crescere e rafforzarsi anche a livello politico con un sua lista in grado di attrarre tutti i parlamentati del centro e un domani, non molto lontano, far perdere consensi proprio al Pd e al M5S nelle elezioni politiche.

Al di là dei timori di alcuni parlamentari della sua maggioranza, Conte va avanti con il suo progetto che definirei diabolico per le modalità in cui si sta concretizzando. Corsera scrive che al centro della trama giallorossa c’è un senatore berlusconiano, Luigi Vitali, e poi altre tre azzurre i cui nomi sono già circolati, tra le smentite: Minuto, Minardo, Tiraboschi. Chi dovesse entrare in maggioranza, costituirà con i cinque senatori del Maie – e forse con Maria Rosaria Rossi il nuovo gruppo necessario a bilanciare le commissioni parlamentari del Senato, altrimenti in mano alle opposizioni. In queste ore si tratta anche con l’Udc. Nelle fila di Iv sarebbero pronti a rientrare nel Pd i senatori Comincini, Grimani e forse anche Marino, mentre intensi sarebbero i contatti con Sbrollini e Parente.

Le opposizioni però non stanno a guardare. Oggi il centrodestra parlerà con una sola voce, andranno al Colle per discutere con il Presidente sulla crisi e chiedere lo scioglimento delle Camere per anticipare le elezioni. Nella partita di scacchi in atto, non è escluso anche che più di un senatore pentastellato possa passare alla Lega vanificando così gli sforzi di Conte nella ricerca spasmodica di arruolare senatori “responsabili” nel suo costituendo nuovo gruppo politico.

E’ questione di giorni, i nodi prima o poi arriveranno al pettine.

Partita di scacchi in atto, in palio i Senatori della Repubblica