(di Mario Galati) Spesso leggo sulle testate nazionali colleghi che si improvvisano analisti militari e ancor di più esperti di bilancio e di programmi militari scrivendo di miliardi di euro spesi per mezzi e infrastrutture della Difesa anziché costruire ponti e scuole. Troppa la demagogia abusata per un contesto, quello della Difesa, che merita maggiore serietà, per l’alto compito istituzionale assegnatole.

Per scrivere un articolo che tratti argomenti complessi come quelli che riguardano il mondo militare anziché ascoltare e riportare notizie e informazioni spesso non corrette e pretestuose, basta leggere attentamente il DPPDocumento Programmatico Pluriennale della Difesa -, facilmente reperibile sul sito del Dicastero. Si tratta di un documento pubblico che, come evidenzia il ministro Guerini in prefazione, “presenta al Parlamento lo stato di previsione della spesa del Dicastero approvato con la Legge di Bilancio. Oltre al quadro finanziario di riferimento, il D.P.P. fornisce un aggiornamento sulle attività che vedono impegnata la Difesa, in chiave tanto previsionale quanto consuntiva . Ciò in linea con i contenuti dei documenti programmatici del Dicastero e dell’Atto di Indirizzo con il quale il Ministro ha tracciato le Linee di Indirizzo generali della Difesa, con un orizzonte programmatico triennale, definendo le Priorità Politiche, che le aree Tecnico‐Operativa e Tecnico‐Amministrativa sono chiamate a seguire nell’utilizzo delle risorse finanziarie rese disponibili”.

Nel documento programmatico del ministero si parla dei vari ambienti di impiego, anche quello che riguarda l’ambiente informativo, necessario per le operazioni sui campi di battaglia, in cielo e mare, ma anche tra le nostre città, in concorso con le forze di polizia. In ambito prettamente operativo, lo scenario più probabile, al momento, è rappresentato dai cosiddetti “conflitti ibridi”, caratterizzati dall’impiego di tattiche convenzionali e non, poste in essere da attori di vario genere, spesso supportati da potenze regionali o globali, in grado di operare in tutti i domini operativi, tra cui anche quello cibernetico, anche in associazione con azioni terroristiche e criminali. Il contrasto a questo tipo di minaccia sottende un’importante attività di intelligence e analisi, supportata da un modello di sicurezza in grado di prevenire gli attacchi e minimizzarne gli effetti. È in questo contesto che la Difesa italiana ha avviato, negli ultimi anni, un processo di adeguamento delle proprie infrastrutture e capacità, che in futuro richiederà ulteriori risorse e competenze specifiche, anche in termini di personale altamente qualificato, per stare al passo con una minaccia in continua evoluzione.

Tra le capacità fondamentali dello strumento militare vi appunto la Capacità Informativa. Si tratta della capacità di acquisire, proteggere e processare, in modo fruttuoso, la crescente mole di informazioni necessarie per il conseguimento di una più approfondita conoscenza e un maggiore apprezzamento della situazione, da parte dei decisori politici e dei vertici militari, al fine di garantire la necessaria superiorità informativa e la tempestività decisionale. In tale settore, l’applicazione di nuove tecnologie risulterà un fattore abilitante al fine di ottenere un vantaggio computazionale nella capacità di fondere, integrare, sintetizzare la sempre maggiore quantità di dati, provenienti da svariati sensori nei vari domini, al fine di comprendere e gestire scenari di com- plessità crescente.

Da ciò deriva la necessità di dotare lo Strumento Militare di capacità e sistemi, sempre più interconnessi e in grado di inter-operare tra di loro, trasversalmente in tutti e cinque gli attuali domini (terrestre, marittimo, aereo, spaziale e cibernetico) e in un ambiente a sempre più spiccata connotazione digitale.

PIATTAFORMA AEREA MULTI-MISSIONE E MULTI-SENSORE

Tra le capacità e i sistemi operativi su cui la Difesa ha deciso di puntare vi è la piattaforma aerea multi-missione e multisensore, di recente oggetto di un articolo dai contenuti non proprio vicini alla realtà. Il programma, a carattere interforze,  attiene ad un sistema multi missione, basato su piattaforma aerea Gulfstream G-550, equipaggiato con moderni sensori per la raccolta informativa strategica e la superiorità elettronica, idoneo a integrarsi in un’architettura netcentrica di C4ISTAR per la condivisione realtime delle informazioni, in grado di operare sia in contesto autonomo che, soprattutto, di complessa struttura interforze. In futuro si prevede l’ampliamento delle capacità del sistema al settore Comando e Controllo Multidominio nonché alla protezione elettronica delle forze, attraverso la scoperta in profondità della minaccia.

Il programma persegue la realizzazione progressiva della capacità avviando una prima fase il cui fabbisogno complessivo ammonta a 1.223,1 M€, interamente finanziati sul Bilancio Ordinario del Ministero della Difesa. Il completamento avverrà in una fase successiva, utile a beneficiare dell’ulteriore sviluppo tecnologico e del maturare degli accordi di cooperazione internazionale già in itinere. Sono ricompresi nel programma anche i costi relativi al Mantenimento Configurazione Operativa (MCO) / Supporto Logistico Integrato (SLI) post consegna nonché alle necessarie predisposizioni logistico-infrastrutturali.

Il velivolo in questione, il CAEW (Conformal Airborne Early Warning) è un sistema multi-sensore con funzioni di sorveglianza aerea, comando, controllo e comunicazioni, strumentale alla supremazia aerea e al supporto alle forze di terra. E’ basato su piattaforma commerciale Gulfstream G550, successivamente modificata in parte dalla ditta costruttrice stessa (Type A modification), ed in parte dalla Ditta Elta Systems Ltd ad Ashdod, Israele, con l’allestimento ed il montaggio dei sistemi di missione (Type B modification). 

Le informazioni ottenute dai singoli sensori vengono analizzate e “fuse” in modo automatico, permettendo una rapida ed accurata acquisizione ed identificazione degli obiettivi, target acquisition e target information – al centro della funzione di Early Warning vera e propria – con in più il vantaggio di una copertura radar maggiore grazie al sensore airborne. Il sistema di missione ha, inoltre, capacità di condurre missioni di Maritime Patrol e Battlefield Management, grazie alla compatibilità con i sistemi Rover del personale impiegato a terra o sulla superficie del mare.

La capacità AEW-BM&C (Airborne Early Warning, Battlefield Management & Communication) fornita dal velivolo CAEW rappresenta un indispensabile strumento per assicurare un’adeguata estensione della capacità di sorveglianza dello spazio aereo nazionale (Homeland Defence/Security), compresa la gestione della minaccia non convenzionale rappresentata dai cosiddetti “RENEGADE” e salvaguardare la piena capacità di supporto alle operazioni militari di teatro.

Per scrivere di programmi della Difesa basta leggere il DPP