Prime fratture nell’Occidente sulla guerra in Ucraina

Sul sito presidenziale ucraino sono stati pubblicati spezzoni di un’intervista che il presidente Zelensky ha avuto con i media a Kiev. Zelensky sostiene che qualunque tregua o pace possa concretizzarsi l’Ucraina dovrà comunque essere in grado di potersi proteggere anche in futuro perchè non si può escludere un’altra aggressione da parte della Federazione russa.

Già durante il processo negoziale di Istanbul con la Russia, evidenzia Zelensky, la primavera dello scorso anno, nelle prime fasi della guerra, l’Ucraina spiegò ai rappresentanti di Mosca, che chiedevano la demilitarizzazione totale, della necessità di avere un esercito adeguato per poter difendere lo Stato.

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Infatti, prosegue il leader di Kiev, “se anche firmassimo il più stringente degli accordi, pensiamo che in un paio d’anno la Russia potrebbe riprovarci“. Zelensky ha aggiunto che tuttavia il suo Paese non può combattere tutto il tempo mentre altri Paesi si sviluppano. L’Ucraina ha bisogno di precise garanzie. Deve esserci una lista di Paesi garanti, che devono accertarsi che determinati punti vengano attuati.

Tutto questo viene discusso a livello di consiglieri e con i leader di Francia, Stati Uniti, Turchia, Regno Unito, Polonia, Italia, Israele e ci sono molti altri amici che vogliono partecipare. Ma finora – ha aggiunto Zelensky – non abbiamo ricevuto una precisa lista di garanzie e una lista di Paesi disposti a seguirci al 100%. Non ci servono 40 Paesi nel mondo pronti a unirsi e di combattere per l’Ucraina sulla base di un accordo”.

G20 di Bangalore registra un nulla di fatto….anzi!!!

Ieri a Bangalore in India è tornato a prevalere il braccio di ferro tra due blocchi contrapposti, dove peraltro i 12 punti della proposta di pace avanzata da Wang Yi due giorni fa stanno creando non poche divisioni nel campo occidentale. La mancanza di una dichiarazione congiunta finale ha costretto la dirigenza indiana ad accontentarsi delle sole conclusioni presidenziali dove si evince che gran parte dei membri hanno condannato l’invasione voluta da Putin SENZA MAI MENZIONARE LA PAROLA GUERRA.

Le contorsioni sull’Ucraina e la sfida climatica aumentano le divergenze“, ha detto il ministro dell’Economia italiano, Giorgetti che poi stigmatizza su un mondo sempre più diviso in due.

Mosca, nel frattempo, persegue i suoi obiettivi strategici bloccando l’export di greggio alla Polonia.

Sul piano di pace cinese la Casa Bianca è laconica “Non c’è nulla nel piano di Pechino che possa portare qualche beneficio ad altri se non alla Russia”.

La Bielorussia pronta a scendere in campo al fianco di Putin

La Bielorussia ha almeno 1,5 milioni di potenziali militari al di fuori delle sue forze armate, ha detto sabato un alto funzionario.

Il presidente Alexander Lukashenko ha ordinato la formazione di una nuova forza di difesa territoriale volontaria composta da un massimo di 150.000 persone. Ha detto alla stampa che il suo esercito avrebbe combattuto solo se la Bielorussia fosse stata attaccata.

Le strutture bielorusse, non le forze armate, possono garantire 1,5 milioni di persone nel caso di una dichiarazione di legge marziale e del passaggio dell’economia ad una modalità di guerra”, ha affermato il segretario di Stato del Consiglio di sicurezza Alexander Volfovich, secondo l’agenzia di stampa statale BelTA.

Prime fratture nell’Occidente sulla guerra in Ucraina

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