Soldati israeliani con microchip sotto la pelle e   miliziani di Hamas che combattono come i vichinghi: “Non hanno paura di morire”

di Massimiliano D’Elia

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato ieri a ABC news che Israele prenderà in considerazione “piccole pause tattiche” nei combattimenti per facilitare l’ingresso di aiuti o l’uscita di ostaggi dalla Striscia di Gaza. Rimane fermo sulla decisione di non concedere un cessate il fuoco, nonostante le pressioni internazionali.

Dopo aver circondato a nord la città di Gaza, densamente popolata, l’esercito israeliano si appresta a dare il via ai temutissimi combattimenti urbani. Un campo di battaglia asimmetrico tra quello che rimane degli edifici ridotti in macerie e i tunnel sotterranei che, secondo le informazioni raccolte dall’intelligence, si snoderebbero per 500 Km, a profondità variabili, toccando in alcuni punti, addirittura gli 80 metri al di sotto del manto stradale. Una rete fitta di tunnel e gallerie, dove transitano veicoli anche di grandi dimensioni, in grado di garantire la sopravvivenza ai terroristi di Hamas, per oltre quattro mesi continuativi.

Un vero e proprio labirinto, una enorme trappola per topi, dove probabilmente si riuscirà ad entrare con facilità ma risulterà difficile uscirne per via delle sorprese letali che Hamas ha nascosto tra le anguste viuzze che si incrociano nella fitta rete di cunicoli.

L’esercito israeliano si è addestrato da anni a combattere nei tunnel sotterranei con unità speciali ben equipaggiate dotate di particolari robot e cani abituati ad operare in ambienti angusti e proibitivi. I soldati di queste unità hanno anche svolto un particolare addestramento per combattere la claustrofobia. Israele, avvalendosi di modelli di intelligenza artificiale, avrebbe anche mappato i tunnel sotterranei per potersi muovere all’interno con la necessaria conoscenza del territorio operativo. Riuscirà la supertecnologia israeliana ad avere la meglio sulla determinazione di Hamas? Il 7 ottobre scorso i dispositivi di sorveglianza “intelligenti” che puntavano all’interno della Striscia di Gaza ed in prossimità hanno fallito, insieme a tutto il super apparato di intelligence, considerato il più potente e pervasivo al mondo. Si prospetta una lunga guerra urbana con migliaia di morti tra i combattenti dove le vittime saranno anche i civili che Hamas ha sapientemente interposto quali scudi umani.

Microchip sotto la pelle dei militari israeliani

E’ di ieri sera la notizia svelata dall’ex capo del controspionaggio italiano, Marco Mancini durante un’intervista a Studio Aperto su Rete 4: “avrebbero messo dei microchip sotto la pelle dei soldati israeliani tra polso e mano per poterli rintracciare e recuperare in caso di rapimento“. Peccato, evidenzia l’ex dirigente dell’Aise, che Hamas abbia scoperto tale stratagemma orchestrato dall’IDF – Israeli Defense Forces.

Secondo l’intelligence, oltre ai capi militari ci sarebbero 40mila miliziani assiepati sottoterra, addestrati a comabattimenti in ambienti angusti, pronti ad immolarsi per la causa, ovvero morire per raggiungere il paradiso promesso da Allah. Assomigliano vagamente ai vichinghi che non temevano la morte perche per loro era un modo glorioso per raggiungere il Walallah e sedere a banchettare al fianco degli dei: una credenza che li rendeva invincibili perchè combattevano senza paura di morire.

La guerra continua

Tornando alla guerra Netanyahu sostiene che un cessate il fuoco generale ostacolerebbe lo sforzo bellico del suo Paese, ma la sospensione dei combattimenti per motivi umanitari, un’idea sostenuta dal principale alleato di Israele, gli Stati Uniti, continuerà ad essere presa in considerazione, in base alle circostanze.

Per quanto riguarda le piccole pause tattiche – un’ora qui, un’ora là – le abbiamo avute in passato. Suppongo che verificheremo le circostanze per consentire l’ingresso di merci, di beni umanitari, o la partenza dei nostri ostaggi, di singoli ostaggi” ha dichiarato Netanyahu.

Proprio il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva discusso di tali pause e del possibile rilascio di ostaggi in una telefonata con Netanyahu ieri in tarda mattinata dopo aver ascoltato il segretario di Stato Antony Blinken di ritorno dal frenetico tour in Medio Oriente.

Come Israele, Washington teme che Hamas possa approfittare di un cessate il fuoco completo per riorganizzarsi.

Netanyahu ha anche detto che quando il conflitto sarà terminato “Israele avrà per un periodo indefinito… la responsabilità generale della sicurezza (a Gaza ndr) perché abbiamo visto cosa succede quando non abbiamo questa responsabilità della sicurezza”.

L’amministrazione del presidente Joe Biden ha informato il Congresso degli Stati Uniti che sta pianificando un trasferimento di 320 milioni di dollari di bombe di precisione per Israele, scrive Reuters.

Sempre ieri Israele ha dichiarato che stava colpendo obiettivi di Hezbollah in Libano, in risposta a una raffica di razzi lanciati contro le città israeliane settentrionali. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver rilevato circa 30 lanci dal Libano in un’ora.

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