India-Giappone, iniziata esercitazione anti-sommergibile nell’Oceano Indiano 

   

La Marine dell’India e del Giappone hanno iniziato ieri un’esercitazione anti-sommergibile nell’Oceano Indiano che si concluderà il 31 ottobre. Le operazioni si svolgono nel Mar Arabico e coinvolgono un aereo da ricognizione a lungo raggio P-8 Poseidon della Marina Militare indiana e due P-3 Orion della Forza di autodifesa marittima giapponese. I P-3 Orion hanno raggiunto la base aerea Ins Hansa, nello Stato indiano di Goa, sulla costa occidentale. A luglio le due Marine hanno partecipato anche, insieme agli Stati Uniti,  alle esercitazioni Malabar, anch’esse focalizzate sull’individuazione di sottomarini. L’India sta rafforzando la sua forza armata in risposta all’intensificarsi della presenza della Cina nell’Oceano Indiano, oltre che nel Mar Cinese Meridionale. La sicurezza marittima e’ stata al centro di tutti i recenti colloqui bilaterali e multilaterali del ministro indiano della Difesa, Nirmala Sitharaman, da quelli con gli Stati Uniti (James Mattis) a quelli con la Francia (Florence Parly). La scorsa settimana la Conferenza dei comandanti della Marina ha approvato un nuovo schema di dispiegamento delle risorse navali e aeree nella regione dell’Oceano Indiano, che si estende dal Golfo Perisco e Golfo di Aden allo Stretto di Malacca e Stretto della Sonda, con navi da guerra pronte a far fronte a qualsiasi necessita’ operativa, dalle minacce convenzionali al terrorismo marittimo, dalla pirateria ai disastri umanitari. La Marina indiana, che conta attualmente 138 navi da guerra e 235 tra aerei ed elicotteri, punta ad arrivare a 212 e 458 rispettivamente entro il 2027. Nell’ambito della visione nota come Sagar (Security and growth for all in the region, Sicurezza e crescita per tutti nella regione), la forza armata sta aggiornando l’infrastruttura militare nel territorio degli arcipelaghi delle Andamane e Nicobare, in posizione strategica vista la prossimità alle principali rotte commerciali; ha intensificato, inoltre, la collaborazione con altre Marine, mediante esercitazioni e pattugliamenti congiunti e iniziative di formazione e scambi di forniture. La strategia “Act East” guarda all’espansione dei legami a Oriente, col Giappone e i paesi dell’Asean, l’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico, in particolare Singapore, Vietnam, Myanmar, Thailandia, Malesia e Indonesia.

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