Spy story alla base NATO italiana: “Militare francese rivela dossier segreti a Mosca”

Al JFC (Joint Force Command) della Nato a Lago Patria, in provincia di Napoli si è consumata quella che può essere definita una vera e propria “spy story“. Un ufficiale dell’esercito francese di 50 anni è stato arrestato a Parigi prima del rientro dalle ferie alla sua base in Campania. Secondo un’inchiesta interna della Dgsi, l’intelligence domestica  francese, l’ufficiale che parla correntemente il russo avrebbe passato informazioni classificate ad una agente del Gru, il servizio segreto militare di Mosca. L’arreso è stato confermato direttamente  dalla ministra della Difesa, Florence Parly: “Un ufficiale superiore è sotto inchiesta per un procedimento contro la sicurezza. Posso confermarlo”.

Forte l’imbarazzo della ministra perchè uno dei suoi ufficiali ha fatto la spia mentre era in servizio in una base Nato creando non pochi problemi sull’affidabilità dei militari francesi in un contesto multinazionale. La Francia non è nuova a questa vera è propria “spy lake”. Circa un mese fa due ex agenti transalpini che lavoravano per la Dgse (l’intelligence esterna) erano stati scoperti mentre scambiavano informazioni classificate con gli agenti di Pechino.  A soffrire l’intraprendenza delle agenzie russe e cinesi anche gli Usa che hanno di recente arrestato  uno 007 della Cia che era in contatto con la Cina e un militare dei corpi speciali che scambiava documenti e informazioni di alta classifica con la Russia. Parliamo di Peter Rafael Dzibinski Debbins, 45enne di Gainesville, in Virginia il cui arresto è avvenuto grazie alla collaborazione degli agenti del controspionaggio dell’agenzia di intelligence inglese MI6.

Spy story alla base NATO italiana: “Militare francese rivela dossier segreti a Mosca”

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