Taglio del Cuneo Fiscale, provvedimento panacea?

(di Luigi Alfano) La riduzione delle tasse sembra un sogno etereo, l’oasi che compare nelle alture desertiche macro-economiche, che in passato si sono dimostrate sabbie mobili di una attività economica “stagnante” ed “erosiva”. In un contesto storico, in cui sembra difficile parlare e discutere di tasse, il Governo ha approvato il taglio del cuneo fiscale, con il  decreto-legge 5 febbraio 2020, n. 3 recante “Misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente”, precedentemente approvato nel Consiglio dei Ministri n. 24 del 23 gennaio 2020. Per la riduzione della pressione fiscale sui lavoratori, sono stati stanziati 3 miliardi di euro per il 2020, che ridetermina l’importo ed estende la platea dei percettori dell’attuale “bonus Irpef” introdotto  nel 2014 con il Governo Renzi.

Il bonus di euro 80 aumenterà ad euro 100 il prossimo 1° luglio per i percettori di reddito annuo fino a 26.600 lordi. Per la prima volta, potranno beneficiare dell’incremento in busta paga i lavoratori che percepiranno un reddito da 26.600 a 28.000 euro. Il beneficio subirà un décalage a secondo delle fasce di reddito predeterminate, e fino ad azzerarsi al raggiungimento del limite massimo previsto: soglia dei 40.000 euro.  Il nuovo assetto fiscale prevede un bonus economico fino ai 28.000 ed oltre alla fascia massima garantirà delle detrazioni fiscali, quindi secondo la stima del Consiglio dei Ministri i beneficiari passeranno da 11,7 a 16 milioni di lavoratori.  

Chi scrive non è certo un veggente, ma sicuramente molti lettori si porranno la domanda sarà “cosa accadrà in busta paga”? Il Sole 24 ore stima che i lavoratori con una retribuzione media annuale di 28.440 euro, pari ad un reddito medio annuale di 25.937 euro, il taglio del cuneo fiscale porterà ad un incremento netto delle retribuzioni di 440,95 euro da luglio a dicembre, pari ad un incremento mensile di 73,49 euro, che corrisponde ad una variazione del netto del 2,12%.

La riduzione del cuneo fiscale è stato per molto tempo oggetto di tante tematiche sia politiche che economiche, la speranza è sapere di aver scritto solo il capitolo iniziale, perché l’aumento del prodotto interno lordo passa anche attraverso la riduzione delle tasse che incentiva gli investimenti. Nell’augurio che la riduzione del cuneo fiscale non trovi la sua nemesi nell’aumento dell’Iva, anzi che si possa auspicare una politica meno corrosiva, cercando di rimodulare i prodotti con aliquote più basse.    

 

 

Taglio del Cuneo Fiscale, provvedimento panacea?