Tav, vertice notturno: “Nessuno vuole crisi di Governo”, tuttavia…

Il Tav è stato oggetto di un estenuante vertice notturno tra i leader della maggioranza di governo. Arbitro, Giuseppe Conte, risultato: ancora fumata bianca.

I pentastellati cercano il minimo cavillo per ritardare la decisione. Ora chiedono di chiarire con la Francia i criteri di finanziamento della Tav perché si pensa che manchino i fondi francesi necessari  per avviare appalti e cantieri.

Il vertice a Palazzo Chigi è iniziato intorno alle venti, nutrite le delegazioni di tecnici al seguito dei vari leader di governo.

Si è iniziato con l’analisi costi-benefici e con la valutazione delle relazioni dei tecnici. Dopo quattro ore di un incontro dall’aria molto pesante è iniziato il vertice politico intorno a mezzanotte. Si registra subito la palpabile distanza dei due partiti di maggioranza. Di Maio non può perdere anche questa “battaglia” e lasciare il fianco all’alleato Salvini, che di giorno in giorno recupera consensi e gradimento. Tuttavia di crisi di governo non ne vuole sentir parlare nessuno. Salvini non vuole tornare con il vecchio alleato, Berlusconi e Di Maio teme l’implosione interna, soprattutto dopo l’ennesima spaccatura avuta per la votazione del provvedimento per la legittima difesa. Ad innervosire maggiormente gli animi la lettera di  Bruxelles per tagliare 800 milioni di fondi. Si potrebbe tentare la strada di far saltare il Tav impedendo i bandi – magari con un decreto che rischia di non essere nemmeno convertito dal Parlamento per mancanza di voti – significa soprattutto cancellare un trattato internazionale.

In Europa, scrive Il Messaggero,  salterebbe per la prima volta, e in via unilaterale, un’intesa. Ovvero l’accordo con la Francia votato anche dal Parlamento. Bloccare i bandi di appalto, secondo l’Avvocatura dello Stato, sarebbe infatti possibile visto che Teit è regolata dal diritto francese. Di Maio però non vuole condividere nemmeno il via libera condizionato. «Costa di più non farla che farla». Il leader della Lega ne resta convinto anche dopo aver ascoltato l’analisi tecnica di palazzo Chigi dove, ovviamente, i “costi” che dovrà sopportare il Movimento non sono conteggiati.

 

Tav, vertice notturno: “Nessuno vuole crisi di Governo”, tuttavia…

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