Tria “annullato” manda sms a Brunetta, la Francia verso il 3 per cento deficit-Pil, manovra italiana ancora in alto mare

(di Massimiliano D’Elia) Il ministro dell’economia e finanze italiano Giovanni Tria ieri è stato a Palazzo Chigi dal premier Giuseppe Conte dalle 13.30 alle 15.30. Un incontro tesisissimo, poco prima che il premier incontrasse, da solo, gli altri due vice premier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il ministro Tria ha riferito di ritenere inadeguata e insufficiente la proposta che il premier Conte intende proporre a Junker martedì prossimo. Un vertice che fonti vicino a Junker, non è ancora confermato vista l’altalena delle decisioni italiane: “Junker incontrerà Giuseppe Conte solo con una proposta seria e condivisibile”.
Oggi la Camera dei Deputati voterà la fiducia ad una manovra di bilancio ancora non definitiva. La definizione probabilmente la si avrà lunedì. Giuseppe Conte sta cercando, nel frattempo, di convincere Matteo Salvini e Luigi Di Maio di dilatare i tempi dell’inizio dei due provvedimenti più cari agli azionisti di maggioranza del governo giallo verde, reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni.
Sarebbe auspicabile, sostiene Conte, far partire le due misure da giugno 2019 per avere il risparmio di 7 miliardi di euro necessari a far scendere il deficit-Pil al 2 per cento. Di fronte al diniego assoluto di Di Maio e Salvini, Giuseppe Conte molto probabilmente proporrà a Junker un deficit-Pil pari al 2,1 per cento. Valore sicuramente non gradito alla Commissione Ue ed in particolare al commissario Pierre Moscovici che ritiene ragionevole, invece, l’1,9 per cento. Il francese Moscovici, tuttavia, fa finta di dimenticare che la Francia per il terzo anno consecutivo rasenterà il 3 per cento del rapporto deficit-Pil (complice quest’anno la rivolta dei gilet gialli – gli 007 francesi vedono nella protesta addirittura un possibile colpo di stato). Due pesi e due misure? I numeri fanno pensare a questo.
Non è un caso, infatti, che il ministro Matteo Salvini, ieri abbia incontrato l’ambasciatore tedesco in Italia Viktor Eibling per cercare una sponda di Berlino alla sfacciataggine francese: “penso che il rapporto tra Italia e Germania debba essere ancora più stretto. Al posto di un asse franco-tedesco vedo bene un asse italo-tedesco”, ha detto Salvini al termine dell’incontro. In risposta l’ambasciatore tedesco: “ l’Italia si è comportata in modo molto costruttivo rispetto alle obiezioni della Commissione. E’ un buon segnale!”.
Il Giornale riporta che il ministro Tria avrebbe mandato un sms a Brunetta: “così non ce la faccio più, sono sottoposto ad un agguato dietro l’altro. L’ultimo è stato quello di mandarmi davanti alla commissione parlamentare di ritorno dall’Ecofin. L’unica cosa che mi interessa è quella di salvare il Paese. Quella è la mia luce. Altrimenti , se fosse solo per me, già ora…”. Parole lapidarie che fanno capire chiaramente che Tria si sente oramai isolato e che se dipendesse da lui lascerebbe molto volentieri l’incarico di governo. Posizione smentita da via XX Settembre, ma a quanto pare è nell’aria.
Il vice premier Luigi Di Maio, riferiscono alcune fonti di palazzo, potrebbe proporre un decreto legge “ad hoc” durante il 2019 per le due misure più esose della manovra, così da far leggere alla Commissione Ue , ora, un rapporto deficit-Pil compatibile alla richiesta del 2 per cento.

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