Venite a salvarci!

di Emanuela Ricci

Patrizia, Bianca e Cristian si erano resi conto che la situazione stava diventando ingestibile, già pericolosa. Patrizia, una volta fornite le generalità, ha detto agli operatori: “chiamate mia mamma”. La prima chiamata intorno alle 13.29 e poi la telefonata di un passante per attivare i soccorsi sanitari alle 13.47, mentre sul posto vi erano già i vigili del fuoco che con delle funi cercavano di agganciare i tre ragazzi che, nel frattempo, si erano abbracciati per cercare di creare massa e così resistere alla violenza dell’acqua, resa ancora più potente per via dei detriti trasportati dal moto del flusso, diventato inarrestabile.

Alle 13.58 i tre ragazzi non riescono più a resistere alla forza dell’acqua: il loro abbraccio, l’ultima speranza, viene spezzata dalla forza dirompente della natura. Vengono così trasportati via sotto gli occhi inermi dei passanti e dei primi soccorsi intervenuti. L’elisoccorso non è arrivato in tempo e le tre vite sono state spezzate per sempre con sommo rammarico e direi “vergogna” per una tragedia che probabilmente si sarebbe potuta evitare. Le indagini per omicidio colposo contro ignoti sono tutt’ora in corso per verificare l’esistenza di eventuale negligenza e/o superficialità di chi avrebbe dovuto comprendere la gravità della situazione ed attivare, per tempo, l’elicottero che avrebbe potuto salvare con il verricello i tre giovani malcapitati. Dei tre ragazzi dichiarati dispersi, le due ragazze sono state trovate morte. Sono ancora in corso le ricerche per trovare il corpo di Cristian.

Il procuratore di Udine

Abbiamo aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti: in queste vicende, per procedere bisogna configurare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo“. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Udine, Massimo Lia, in conferenza stampa. “Condurremo tutti gli accertamenti del caso – ha aggiunto -, per accertare se i soccorsi sono stati tempestivi. Mi preme, però, segnalare che, allo stato attuale, non ci sono elementi specifici che ci fanno andare in questa direzione, ma le verifiche sono in fase iniziale”. Esiste, in natura, anche la tragica fatalità – dice Massimo Lia -. Stiamo facendo tutti gli accertamenti che è necessario fare. Tutto verrà verificato, acquisito e vagliato. Sia il discorso dell’elicottero utilizzato per i soccorsi, sia la cartellonistica che avvisa del divieto di balneazione e del pericolo di annegamento, sia soprattutto le tempistiche dal primo allarme all’arrivo dei soccorritori“.

La Mamma di Patrizia

Ciò che più mi addolora è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati – dice la mamma di Patrizia Cormos -. Nessuno. Potevano forse salvarli. Non era importante fare i video“.

Il sindaco di Premariacco

ll sindaco di Premariacco Michele de Sabata ha detto: “chi era sul ponte ha vissuto un attimo drammatico e si è sentito impotente e impossibilitato a intervenire”. Perché il soccorso tecnico non sia stato trasformato nell’immediato in soccorso sanitario lo chiarirà la procura di Udine che sta cercando di recuperare e ricomporre tutti i pezzi.

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