12,3 miliardi per i droni nel 2019. I pericoli dietro l’angolo, l’Aeronautica italiana in prima linea

Circa 12,3 miliardi di dollari saranno gli investimenti a livello mondiale per i droni, nel corso del 2019.  Il boom di questi piccoli velivoli remotizzati ha portato, a chi si occupa di traffico aereo, di  pensare seriamente anche alla sicurezza.  Quest’anno alcuni aeroporti internazionali in Inghilterra hanno dovuto interrompere, più di una volta, il traffico aereo per via di droni “non autorizzati” sulla pista di volo. Ingenti le perdite economiche da parte delle compagnie aeree con centinaia di migliaia di utenti rimasti a terra. I pericoli sono dietro l’angolo, l’antiterrorismo e l’intelligence lanciano spesso il “warning” per pericoli droni, specialmente nelle grandi manifestazioni ad alto interesse.  Il timore è che piccoli droni, acquistabili liberamente su internet, possano essere armati, con esplosivi, aggressivi chimici o materiale incendiario.

Il pericolo è reale tant’è che l’esercito italiano a Sabaudia si esercita a combattere questa minaccia con il  Comando artiglieria contraerei, il Comaca.

Ma chi ha il compito della difesa aerea nazionale è l’Aeronautica Militare che per far fronte a queste nuove sfide e a quelle future dispone di un team di persone  altamente specializzate sia allo sviluppo della capacità che all’addestramento degli operatori di questi droni, ed è in prima linea per lo sviluppo e l’uso di sistemi di difesa contro tali assetti.  

 

 

Il Centro di Eccellenza per Aeromobili a Pilotaggio Remoto dell’aeronautica si trova presso il 32° Stormo di Amendola.

Il Centro di Eccellenza investe una parte importante delle proprie attività anche nell’addestramento basico per operatori propedeutico al conseguimento di qualifiche relative al pilotaggio di sistemi APR o per l’impiego dei loro sensori per il personale destinato ad essere impiegato nel settore.

Questi corsi sono a disposizione non solo delle Forze Armate, ma anche di tutti gli enti governativi interessati per lo svolgimento di attività di ricognizione e controllo del territorio, monitoraggio ambientale, ricerca e soccorso in caso di pubbliche calamità, ordine pubblico e indagini di polizia giudiziaria.

In effetti la recente proliferazione di assetti APR della classe Mini/Micro (APRM), con particolare riferimento sia alle Forze Armate per scopi operativi e di supporto, sia alle Forze di Polizia per scopi di ordine pubblico che ai diversi enti governativi in virtù degli innumerevoli impieghi duali cui si prestano i sistemi APR per scopi non militari, ha incrementato in maniera consistente la richiesta di output addestrativo del Centro, soprattutto per l’elevata qualità che gli viene riconosciuta.

Con il 21° corso per 30 operatori di APRM che ha avuto inizio lo scorso 29 gennaio ammonta a 470 il numero dei frequentatori di estrazione interforze e interdipartimentale formate presso il Centro, tra cui rappresentanti dell’Esercito, Marina, Aeronautica, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto, Croce Rossa Italiana ed in passato anche del Corpo Forestale.

In un articolo Affari e Finanza traccia una disamina accurata del mondo dei droni

I droni si suddividono in APR – Aeromobile a Pilotaggio Remoto – che è un mezzo aereo a pilotaggio remoto senza persone a bordo, non utilizzato per fini ricreativi e sportivi, e il SAPR (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto) che si differenzia perché comprende anche i relativi componenti per il comando da parte di un pilota remoto.

E poi c’è l’aeromodello, non dotato di equipaggiamenti che ne permettano un volo autonomo e utilizzato per scopi ludici o sportivi. Anche se si compra un drone per divertirsi si devono comunque rispettare delle regole. ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile)  stabilisce, per esempio, che va utilizzato in modo da non arrecare danni a persone o beni a terra, che si faccia volare solo di giorno, in zone non popolate, sufficientemente lontano da edifici, infrastrutture e installazioni, fino a un’altezza massima di 70 metri ed entro un raggio massimo di 200 metri. C’è poi da tenere presente che il drone usato per scopo ricreativo deve stare sotto i 25 kg. Diverso è il discorso per i droni APR e SAPR che devono essere comunque “targati” e assicurati e, se pesano oltre 300 grammi, è richiesto anche un patentino.

Nell’uso professionale sarà poi necessario presentare a ENAC, a seconda dei casi, una dichiarazione oppure ottenere un’autorizzazione. Entrando nel merito dei prodotti, tra i più economici pur non essendo del tutto un “giocattolo”, troviamo il quadricottero Hubsan X4 Desire (mediamente 70 euro su Amazon) con fotocamera 720p, una velocità di 10 m/sec e un’autonomia di circa 10 minuti. Saliamo un po’ di livello con il Parrot Mambo FPV (circa 110 euro su Amazon), un minidrone che si pilota con una vista in  prima persona, grazie alla fotocamera FPV (First Person View) e i Parrot Cockpitglasses 2. Sempre in auge i Parrot Bebop 2 e Bebop 2 FPV con un’autonomia di 25 minuti, ai quali si aggiunge il Parrot Bebop 2 Power – Pack FPV (in offerta a 578 euro su Amazon) con due batterie per circa un’ora di volo. Tra i minidroni spicca anche il DJI Spark (499 euro): camera con obiettivo grandangolare F2,6 equivalente a un 25mm, video 1080p e foto a 12MP, supporto comandi gestuali per scattare seine, autonomia 16 minuti, FPV con i DJI Goggles e opzioni intelligenti di controllo del volo. Da segnalare poi l’esacottero Yu- neec Typhoon H (da 850 euro su Amazon) con una durata del volo fino a 25 minuti e riprese in 4K UHD con fotocamera CG03 + panoramica a 360°. Sulla stessa linea anche il “pieghevole” DJI Mavic Air (849 euro), che ospita un gimbal a 3 assi i cui ammortizzatori aiutano a creare riprese più stabili, video 4K 30 fps e slow motion, foto a 12 MP, 8 GB di memoria e uno slot per microSD. Ci avviciniamo al professionale con il Parrot Anafl (699,90 euro), dotato di fotocamera 4K HDR 21MP con uno speciale giunto cardanico (gimbal) inclinabile a 180° e zoom senza perdita di qualità fino a 2.8X. Resistente alle condizioni meteorologiche estreme, ha un’autonomia di volo di 25 minuti. Siamo già nel professionale (fotografia aerea) con il DJI Mavic 2 Pro (1.499 euro) con camera Hasselblad L1D-20C, sensore CMOS da 1″ e 20 MP, Gimbal a 3 assi. Supporta un profilo colore DIog-M a 10 bit che offre una gamma dinamica più elevata per una maggiore flessibilità nella post-produzione. Da segnalare anche la serie DJI Phantom, tra cui il Phantom 4 Pro + V2.0 (1.999 euro): sensore da 20 MP, telecomando con display integrato. Infine c’è anche 11 quadricottero M2 di Matternet, che può trasportare carichi fino a circa 2,2 kg su distanze fino a 20 km. Sarà utilizzato da UPS per consegnare campioni medici presso l’ospedale principale e il campus di WakeMed a Raleigh, nella Carolina del Nord.

M2 di Matternet II quadricottero che può trasportare carichi fino a circa 2,2 kg su distanze fino a 20 km. Sarà utilizzato da UPS per consegnare campioni medici presso l’ospedale principale e il campus di WakeMed a Raìeigh, nella Carolina del Nord. E’ uno dei primi casi di droni autorizzati dall’Ente federale per l’aviazione Usa a volare per attività commerciali.

 

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