Maria Butina è stata arrestata a Washington con la pesante accusata di spionaggio. Maria Butina, ventinove anni, lunghi capelli rossi, originaria della Siberia, vive negli Stati Uniti dal 2016 con un visto per studenti. Studia relazioni internazionali alla American University di Washington. In Russia ha fondato un’associazione gemella della National Rifle Association, l’associazione Usa dei portatori di armi. Negli Usa si è vista spesso alle riunioni della Nra. E’ stata una protetta di un ex banchiere, Alexander Torshin, molto vicino a Putin, e sospettato di aver trasmesso finanziamenti alla Nra, perché questa li trasformasse in donazioni elettorali per Trump.
L’arresto dopo un’indagine condotta dalla sezione per la Sicurezza nazionale del dipartimento di Giustizia insieme all’Fbi. Non rientra nell’ambito dell’inchiesta condotta dal procuratore speciale Robert Müller sul cosiddetto “Russiagate”, sulle presunte interferenze nelle presidenziali 2016.
Secondo i documenti diffusi dal dipartimento della Giustizia, Butina avrebbe cercato di stabilire un “canale segreto” di comunicazione fra esponenti del governo russo e statunitense che la Russia avrebbe potuto utilizzare per “penetrare nell’apparato decisionale Usa allo scopo di spingere l’agenda della Federazione Russa”. Per ben due volte nel 2016 Maria avrebbe anche tentato di organizzare un incontro segreto tra Trump e Putin.