Arabia Saudita: Teheran non rispetta l’accordo sul programma nucleare

Secondo quando riferisce l’agenzia Nova, l’Arabia Saudita ritiene che l’Iran non rispetti i termini dell’accordo internazionale sul suo programma nucleare concluso nel 2015 a Vienna. Lo ha il ministro degli Esteri saudita, Adel al Jubeir, parlando ai media a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite in corso a New York. “Contiamo sulla comunità internazionale per fare quanto è necessario al fine di assicurare che l’Iran rispetti i termini dell’accordo”, ha detto il ministro. Secondo Al Jubeir, l’Iran promuove “instabilità, morte e distruzione nella regione”. “Abbiamo ripetutamente detto che ci aspettiamo che l’accordo possa far sì che l’Iran non sia mai in grado di acquisire la capacità nucleare e sottolineando la necessità di un rispetto degli accordi. Tuttavia siamo convinti che Teheran non stia adempiendo all’accordo e ci aspettiamo che la comunità internazionale faccia tutto il necessario per costringere l’Iran a conformarsi ai termini dell’accordo”, ha dichiarato il ministro degli Esteri saudita. La posizione di Riad, da sempre contraria all’accordo sul nucleare iraniano firmato nel luglio 2015 a Vienna da Teheran e dai paesi del gruppo 5+1 (Cina, Francia, Regno Unito, Russia, Stati Uniti piu’ la Germania), è rafforzata dal cambio di rotta degli Stati Uniti sotto la nuova amministrazione di Donald Trump. Il presidente Usa, come sottolineato nel suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ritiene l’accordo uno dei peggiori mai firmati da Washington e ha inserito l’Iran nuovamente tra gli “Stati canaglia”. Secondo quanto riferisce il quotidiano statunitense “The New York Time”, Trump intende rivisitare l’accordo internazionale sul nucleare iraniano per inasprirne le disposizioni, anzichè abbandonarlo del tutto come minacciato nel corso dei mesi scorsi. La Casa Bianca sta esercitando pressioni sui paesi alleati affinchè convincano Teheran a tornare al tavolo delle trattative. Lo scorso 19 settembre, durante il suo primo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Trump ha definito l’accordo “una vergogna per gli Stati Uniti”. Il presidente è deciso ad espandere i vincoli temporali cui è sottoposto il programma nucleare della Repubblica islamica e ad imporre limiti al programma balistico di quel paese. Nonostante gran parte delle capitali europee si sia espresso con convinzione in favore dell’accordo vigente, alcune avrebbero segnalato di essere pronte a discutere una rinegoziazione. Ottenere il consenso degli alleati europei, però, appare una sfida difficile, e questo senza contare Russia e Cina. Nel suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il presidente iraniano, Hassan Rohani, ha escluso in maniera categorica che Teheran possa prestarsi a ridiscutere l’accordo: “L’Iran – ha avvertito Rohani – non sarà il primo paese a violare l’accordo, ma risponderà in maniera decisa e risoluta alla sua violazione ad opera di una qualunque controparte”. L’accordo, ha aggiunto, “appartiene alla comunità internazionale nella sua interezza, e non a un paese o due”.

Non c’è alcun bisogno di rinegoziare l’accordo sul nucleare iraniano. Lo ha detto a margine dell’assemblea generale dell’Onu il Capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, mentre contro Teheran si è scatenato il presidente americano Donald Trump secondo cui l’accordo negoziato da Obama va distrutto. Non è questa l’opinione dell’Europa, ma Mogherini ha riferito che non è neanche l’opinione della diplomazia degli Stati Uniti, dopo aver consultato i ministri degli Esteri dei paesi firmatari dell’accordo, ovvero Iran, Usa, Cina, Russia, Francia, Regno Unito e Germania. “Non c’è bisogno di rinegoziare l’accordo, perché l’intesa sul programma nucleare sta funzionando. Siamo tutti d’accordo sul fatto che non ci sono violazioni e che tutti i punti dell’intesa vengono rispettati. Abbiamo già una potenziale crisi nucleare e certamente non ce ne serve un’altra” ha aggiunto Mogherini riferendosi alla Corea del Nord. La comunità internazionale non si può permettere di smantellare un accordo che funziona.

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