El Salvador approva il bitcoin per il mercato interno.  In fumo l’economia basata sul dollaro?

El Salvador è il primo Paese al mondo ad autorizzare la criptovaluta negli scambi commerciali interni, ieri l’approvazione del Senato che ha sorpreso tutti gli osservatori economici del mondo. La notizia era nell’aria perchè il provvedimento aveva già ricevuto l’avallo del presidente Nayib Bukele nel mese di giugno scorso, e subito trasformato in legge dal Parlamento. Gli operatori economici e gli esercizi commerciali saranno ora obbligati ad accettare la criptovaluta e tutti i prezzi di prodotti e servizi devono essere espressi sia in dollari sia in bitcoin, anche se stipendi e pensioni continueranno ad essere pagati in dollari, precisa l’Ansa. Una cautela adottata dal governo per via dello scetticismo con cui la popolazione ha accolto il provvedimento. Secondo uno studio dell’Istituto dell’opinione pubblica (Iop), il 66,7 % della popolazione ritiene che la legge Bitcoin debba essere abrogata mentre il 65,2 % e’ contrario al fatto che il governo utilizzi fondi pubblici per finanziare la sua introduzione.

Gli analisti sono convinti che dopo El Salvador ci saranno altri paesi che seguiranno l’innovazione monetaria digitale.

Una soluzione di ingegneria finanziaria che piace molto ai paesi con alto debito pubblico e in via di sviluppo mentre non è l’ideale per i paesi occidentali sviluppati: conferire infatti corso legale a una moneta elettronica la cui offerta non puo’ essere di fatto controllata non rappresenta forse il migliore degli scenari possibili per paesi piu’ sviluppati. Da un lato infatti la decisione per un paese in via di sviluppo come El Salvador di aprire ai bitcoin puo’ essere almeno in parte spiegato come il tentativo di creare un ecosistema in grado di attrarre cervelli e liquidita’ da tutto il mondo dando sostegno all’economia locale, soprattutto ora che la Cina per ragioni ambientali ha avviato un giro di vite sull’attività di estrazione di bitcoin, dall’altro lato la spinta che giunge dal settore privato affinche’ le maggiori banche centrali del mondo adottino un sistema di moneta elettronico e’ sempre piu’ forte. L’esempio piu’ recente giunge dalla piattaforma social Twitter la cui funzione Tip Jar potrebbe presto integrare un’opzione di pagamento tramite criptovalute. Stando a quanto si e’ appreso, da maggio, sara’ possibile inviare ‘mance’ agli utenti del microblog in lingua inglese per particolari meriti, come la condivisione di notizie utili sulla piattaforma. Ma anche il fondatore di Tesla Elon Musk e’ un grande sostenitore dei bitcoin, sebbene lo scorso mese di maggio abbia dovuto cedere alle pressioni degli ambientalisti, sospendendo l’accettazione di moneta elettronica come forma di pagamento a causa dell’elevato consumo di energia elettrica necessario per la loro l’estrazione.

Il mercato, quindi, punta in una direzione e il modo in cui le banche centrali, soprattutto la Federal Reserve, gestira’ il fenomeno, sara’ di importanza cruciale per la tenuta del sistema finanziario internazionale basato sul dollaro, come ha evidenziato in un’analisi su Bloomberg lo storico Neill Ferguson. Se infatti da un lato paesi di stampo autocratico, come la Cina, vedono lo sviluppo della moneta elettronica come veicolo di maggiore controllo dell’economia, le banche centrali occidentali dovrebbero invece proporre un modello alternativo che inglobi le nuove applicazioni al fine di favorire innovazione e sviluppo.

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